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Civitavecchia, truffa dei falsi tamponi: in manette un’infermiera e il compagno

13 ottobre 2020 | 22:02
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Civitavecchia, truffa dei falsi tamponi: in manette un’infermiera e il compagno

L’assessore D’Amato annuncia “immediati provvedimenti nei confronti di chi ha compiuto questa infamia ai danni dei cittadini e del Sistema sanitario pubblico”

Civitavecchia – Arrestati un’infermiera e il suo compagno per la “truffa dei tamponi” messa a segno a  Civitavecchia. I Carabinieri della locale Compagnia hanno dato esecuzione, questa mattina, all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 50 anni e della sua compagna 35enne per i reati di peculato, esercizio abusivo della professione medica e falsità materiale.

Nel corso delle indagini i Carabinieri della Stazione Civitavecchia Principale hanno accertato che la donna, infermiera presso la Asl di  Civitavecchia, si sarebbe appropriata di materiale e strumentazione medica (sacche per urina, rotoli di garza, lacci emostatici, provette e medicinali) forniti alla farmacia interna dell’ospedale e ai vari reparti di quest’ultimo.

Insieme al compagno, avrebbe sottratto tamponi per la ricerca del Covid 19. I due avrebbero inoltre compilato 14 certificati medici falsi relativi agli esiti degli stessi tamponi naso-faringei, apparentemente rilasciati da due ospedali della Capitale nei confronti di altrettante persone. L’uomo, infine, è accusato di aver esercitato abusivamente la professione di infermiere. Intanto continuano le indagini per verificare quante persone si siano rivolte agli indagati per fare un tampone, e quante siano state le persone positive che, indotte in errore dal falso certificato, abbiano interrotto l’isolamento fiduciario presso la loro abitazione.

D’Amato: “Grazie a Magistratura e carabinieri”

“In merito ai fatti gravi di Civitavecchia voglio rivolgere un ringraziamento alla Magistratura e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ha permesso di far emergere una truffa sui tamponi falsi e alla Asl Roma 4 che ha collaborato con gli inquirenti”.

Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che annuncia “immediati provvedimenti nei confronti di chi ha compiuto questa infamia ai danni dei cittadini e del Sistema sanitario pubblico in un momento di pandemia come quello che stiamo vivendo”.

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