Abusi sessuali sui chierichetti del Papa: al via il processo in Vaticano

14 ottobre 2020 | 13:00
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Abusi sessuali sui chierichetti del Papa: al via il processo in Vaticano

Sul banco degli imputati don Gabriele Martinelli, oggi 28 anni, e l’ex rettore del Preseminario, don Enrico Radice, 71 anni. Il primo è accusato dei veri e propri abusi, il secondo di aver intralciato le indagini a carico del primo

Città del Vaticano – Ha preso il via questa mattina il processo in Vaticano sui presunti abusi commessi al Preseminario San Pio X. Sul banco degli imputati don Gabriele Martinelli, oggi 28 anni, e l’ex rettore del Preseminario, don Enrico Radice, 71 anni. Il primo è accusato dei veri e propri abusi nei confronti di un compagno un anno più giovane (per fatti commessi tra il 2007 e il 2012) e il secondo di aver intralciato le indagini a carico del primo.

All’interno dell’aula, che non è molto grande, è stato richiesto a tutti di mantenere il distanziamento, anche tra la difesa e gli imputati. Tutti hanno indossato la mascherina per tutto il tempo, a partire dal presidente del  Tribunale Giuseppe Pignatone. In  Vaticano vige l’obbligo di indossare la mascherina sia negli spazi chiusi che all’aperto.

La prima udienza è durata 8 minuti, il tempo di leggere i capi di imputazione. La seconda udienza, nella quale il  tribunale scioglierà la riserva su alcune prove presentate dalla difesa e terrà gli interrogatori agli imputati, è stata fissata per martedì 27 ottobre alle ore 14. “Intendiamo dare il più ampio spazio possibile alla difesa”, ha assicurato Pignatone.

Le accuse

Don Gabriele Martinelli è accusato di “avere abusato della relazione di fiducia e della autorità” di cui godeva nel Preseminario in quanto coordinatore e tutore degli stessi seminaristi. In particolare costringeva la vittima, di un anno più giovane, “ad atti carnali, di sodomia, rapporti orali, in diversi tempi e luoghi”, nello stesso Stato Città del Vaticano dove si trova il Preseminario, a Palazzo San Carlo, praticamente a pochi passi da Casa Santa Marta (i seminaristi erano normalmente chiamati come chierichetti alle celebrazioni del Papa).

Visto che era “uno dei frequentatori più anziani usava violenza e minacce“. Nell’accusa si parla anche di “atti di masturbazione compiuti sulla sua persona e su quella della vittima“. Il rinvio a giudizio era stato deciso dal Tribunale vaticano il 29 luglio 2019. Don Enrico Radice, l’ex rettore, è sostanzialmente accusato di aver coperto Martinelli, aiutandolo ad eludere le investigazioni.

Prima, il 3 ottobre 2012, scrisse una lettera al vescovo di Como (diocesi alla quale è sostanzialmente affidato il Preseminario), mons. Diego Coletti, affermando che le accuse contro il giovane seminarista non erano vere e parlando di ‘fumus persecutionis’; l’anno successivo diffuse “una falsa lettera” dello stesso vescovo Coletti in cui parlava dell’imminente ordinazione sacerdotale di Martinelli. Nell’interrogatorio preliminare del 2018 affermò infine “con assoluta certezza” che non era mai stato a conoscenza dei “rapporti omosessuali e degli atti di libidine” all’interno del Preseminario.

In pratica l’accusa è quella di avere intralciato le indagini. Il 27 ottobre la parola passa agli imputati. Il Presidente del  Tribunale Giuseppe Pignatone ha chiesto alla difesa di Radice di “decifrare meglio i termini di prova” entro venerdì di questa settimana. Nell’udienza del 27, oltre agli interrogatori il  Tribunale  vaticano scioglierà anche la sua riserva rispetto alle prove presentate. (fonte Ansa)