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Ardea, Covid-19 in Comune, Gregis: “Situazione tutt’altro che sotto controllo”

Gregis: "Gli uffici sono rimasti aperti al pubblico e a quasi una settimana dalla notizia dei contagi al Comune i dipendenti ancora non sono stati sottoposti ai test"

Ardea – “Per l’Amministrazione Comunale di Ardea va tutto bene, ma a noi non sembra normale che a quasi una settimana dalla notizia del contagio di una persona che frequentava gli uffici comunali, sia arrivata una comunicazione ufficiale ai dipendenti comunali solo ieri pomeriggio. Dopo oltre 24 ore dalla conferma che in realtà i contagiati sono almeno 5 tra Consiglieri, Assessori e dipendenti”. Così in una nota stampa Michele Gregis, Rappresentante Territoriale Provincia di Roma Litorale Sud ‘Coordinamento Sindacale Autonomo – Regioni e Autonomie Locali’.

“Ciò che è routine in altre amministrazioni, ovvero fare gli screening salivari diffusi ai dipendenti quando ci sia un contagio tra i dipendenti o tra le persone che frequentano gli uffici, ad Ardea diventa cosa su cui impartire direttive politiche che richiedono giorni preziosissimi per essere elaborate e tramutarsi in un’azione concreta.

Due giorni per una pagina di carta scritta – prosegue Gregis – e circa 3000 euro di spesa di analisi? Le analisi poi si faranno a partire dal 16 ottobre e i risultati arriveranno (salvo ritardi) il 17 (sabato). La formazione, per alcuni si farà il 21 ottobre. Speriamo che per quella data questa emergenza sia bella che circoscritta. Magari limiteremo i rischi di ripetere eventuali errori.

Questo accade perché a tempo debito, nonostante solleciti ed esposti, non è stato seguito il protocollo che richiedeva la formazione di un tavolo tecnico con la partecipazione delle rappresentanze sindacali territoriali, proprio per definire e verificare le procedure atte a prevenire e limitare il contagio da Covid-19. Un obbligo sancito dal Governo mesi fa.

Intanto – continua il Rappresentante Territoriale – gli sportelli e gli uffici sono rimasti e rimarranno aperti al pubblico, e i dipendenti del Comune di Ardea hanno interagito e continuano a farlo, con gli utenti senza che si sia fatto tutto quanto possibile per prevenire il contagio. Lo screening si farà, magari dopo che qualcuno avrà contagiato qualche collega o qualche cittadino poiché inconsapevole veicolo del virus.

Anche oggi dipendenti classificati ‘lavoratori fragili’, ovvero con condizioni di salute che li espongono maggiormente al rischio di contagio per carenze del sistema immunitario, o con malattie pregresse che verrebbero aggravate dal Covid-19, sono tenuti a prestare lavoro in presenza. Nonostante l’obbligo di verificare queste situazioni sia stabilito nel D.L.18/2020, ovvero dal 17 marzo 2020.

Questo non va certo a vantaggio della cittadinanza, poiché in una situazione in cui si rischia di sovraccaricare il sistema sanitario, la pubblica amministrazione dovrebbe tenere a casa quella categoria di lavoratori che corre il rischio non solo di ammalarsi, ma pure di occupare preziosi posti negli ospedali.

Intanto – conclude Gregis – ci sono le direttive al personale  che arrivano dall’organo politico. Dove saranno i dirigenti? La situazione a noi pare sia tutt’altro che sotto controllo”.
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