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Ladispoli, si rifiuta di indossare la mascherina: caos sul treno regionale

14 ottobre 2020 | 16:22
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Ladispoli, si rifiuta di indossare la mascherina: caos sul treno regionale

Il Capo Treno ha sorpreso un uomo senza la mascherina protettiva e, dopo averlo invitato a provvedere, quest’ultimo ha tentato di aggredirlo

Ladispoli – Pomeriggio movimentato quello di ieri 13 ottobre per i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia che hanno arrestato un 33 enne, romano con precedenti e denunciato in stato di libertà la sua compagna, 22enne abitante a Cerveteri, anche lei con precedenti.

In particolare, la vicenda ha avuto inizio sul treno regionale Roma/Civitavecchia, dove il Capo Treno ha sorpreso un individuo che non indossava la mascherina protettiva e dopo averlo invitato a provvedere, quest’ultimo per tutta risposta ha reagito in modo alterato e ha tentato di aggredirlo.

Immediatamente un Brigadiere, effettivo alla Compagnia Carabinieri di Roma – San Pietro, che libero dal servizio ha assistito alla vicenda, è intervenuto per identificare l’esagitato ma quest’ultimo, ormai giunti alla Stazione di Ferroviaria di Ladispoli, è sceso dal treno e per sottrarsi al controllo ha aggredito con calci e pugni il militare, cagionandogli lievi lesioni personali.

Nel frattempo sono giunti sul posto una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ladispoli e una della Sezione Radiomobile di Civitavecchia che hanno bloccato l’aggressore, il quale è stato condotto presso la Caserma di via Livorno.

Il fermato, in evidente stato di alterazione dovuta all’uso di sostanze stupefacenti, nonostante avesse le manette ai polsi, si è sempre più agitato e ha iniziato a danneggiare con calci gli arredi della sala d’attesa della caserma tanto che si è reso necessario l’intervento di personale sanitario per la somministrazione di sedativi e il successivo accompagnamento presso il pronto soccorso di Civitavecchia per i controlli sanitari.

Al termine degli accertamenti l’individuo è stato arrestato e, come disposto dall’A.g. è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Civitavecchia in attesa del rito direttissimo per rispondere dei reati di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e danneggiamento.

Nel contempo la compagna dell’esagitato, che nel corso dell’attività ha proferito numerose frasi oltraggiose nei confronti dei militari operanti, è stata denunciata in stato di libertà per il reato di Oltraggio a Pubblico Ufficiale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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