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Fondi e Terracina, i veleni dopo il ballottaggio foto

Una situazione delicatissima e tesissima che sicuramente toccherà il picco massimo durante i Consigli d’insediamento, con i diversi assessorati da “distribuire”

Fondi e Terracina – Una campagna elettorale infinita (anche per via del coronavirus, che ha rimandato le elezioni, inizialmente previste in primavera) è giunta al termine dopo un sudatissimo ballottaggio che ha visto trionfare Beniamino Maschietto a Fondi (penalizzato dal voto disgiunto) e Roberta Tintari a Terracina (che ha vinto nonostante le nuove alleanze del suo avversario, Valentino Giuliani).

Ma il difficile arriva adesso. Non aver vinto al primo turno ha sicuramente creato alcune turbolenze, fatto avanzare nuove pretese, rimesso in gioco diversi tipi di interessi. Una situazione delicatissima e tesissima che sicuramente toccherà il picco massimo durante i Consigli d’insediamento (fissati rispettivamente il prossimo 23 ottobre a Terracina e il 25 ottobre a Fondi) con i diversi assessorati da “distribuire”. Scontentare tutti è facilissimo, accontentarli è la mission (quasi) impossible.

Ma quale sarà il principio da cui i rispettivi Sindaci partiranno? Sia Maschietto che la Tintari sembrano essere d’accordo: quello dei più votati, ovviamente, tenendo conto di tutti gli “agenti esterni” del caso.

La situazione a Fondi

 Il voto disgiunto, che per soli 90 voti non ha concesso la vittoria al primo turno al “delfino” di De Meo, è sicuramente il vero protagonista di questa nuova giunta, considerando quanto veleno ha lasciato dietro di sé, arrivando persino a dare un retrogusto dolceamaro alla vittoria, arrivata due settimane più tardi.

Una situazione spinosa che, per essere risolta, vedrà innanzitutto, sfruttare tutti i posti possibili nell’esecutivo (pari a otto). Una novità del tutto dettata dalla necessità di non creare più malumori di quanti già non ce ne siano.

Il primo nodo da sciogliere, ovviamente, è quello del vicesindaco. Seguendo la logica del candidato più votato, infatti, questo spetterebbe a Vincenzo Carnevale (che ha ottenuto ben 1300 preferenze personali), già funzionario di Acqualatina e vicepresidente della Provincia. Un nome, però, quello di Carnevale, che potrebbe anche arrivare a ricoprire la presidenza del Consiglio.

Il motivo è semplice: fare il Vice di Maschietto potrebbe significare esserne già l’erede designato (come successo con De Meo e lo stesso Maschietto), ma significherebbe anche dover lasciare il posto di consigliere e accettare il “rischio” di essere assessore e Vicesindaco (ricordiamo che un consigliere non può essere destituito, al contrario degli assessori). Fare il Vice di Maschietto, inoltre, significherebbe anche perdere il posto già guadagnato in provincia.

In questa altalenante bilancia di potere, la strada potrebbe prendere quindi questa direzione: a Carnevale la presidenza del Consiglio (scelta che gli permetterebbe di rimanere anche in Provincia), con un posto da Vicesindaco ancora vacante.

Per gli assessorati, i nomi noti sarebbero quelli di Claudio Spagnardi, che resterebbe all’Urbanistica, come negli ultimi 3 anni, e quello della sua collega di Forza Italia, Stefania Stravato, che terrebbe per sé l’assessorato al Bilancio. Tra gli altri nomi apparentemente certi, ci sarebbero quello di Daniela De Bonis e di Roberta Muccitelli, che concluderebbero, così, il “quadro” delle quote rose.

Un secondo nodo da sciogliere, dopo una campagna elettorale fondata sulla coalizione, è sicuramente il come distribuire i restanti 3 assessorati. Per la lista “Litorale e sviluppo fondano” spicca il nome di Giulio Cesare Di Manno, mentre per Democrazia cristiana i due papabili sarebbero Fabio Iannone e Antonio Ciccarelli.

Situazione tesissima per l’ultimo posto. Da una parte, infatti, c’è la Lega, che non è riuscita a portare in Consiglio neppure in un proprio rappresentante e che, per questo, si aspetterebbe ancor più un riconoscimento in Giunta, dall’altra, invece, resta la lista “Noi per Fondi”, che, pur essendo riuscita a far eleggere un proprio consigliere, sembrerebbe destinata a rimanere fuori dall’esecutivo.

Dulcis in fundo, c’è da tenere in considerazione l’alleanza creatasi, per via del ballottaggio, con l’ex candidato sindaco di FdI Giulio Mastrobattista, anche se, lui stesso, dice di non avere aspirazioni nell’esecutivo…

La situazione a Terracina

 Apparentemente meno complicata è la situazione di Terracina. Seguendo il principio dei più votati, infatti, il nome del Vicesindaco sembra cosa fatta: Pierpaolo Marcuzzi, che ha ottenuto ben 707 preferenze personali.

I primi nomi per gli assessorati, invece, sarebbero quelli di Davide Di Leo e Danilo Zomparelli, entrambi, come Marcuzzi, appartenenti al partito della Tintari, ovvero FdI. Con le loro dimissioni, ad entrare in consiglio sarebbero Maurizia Barboni, Emanuela Ciotoli e Marika Franceschini.

La distribuzione degli assessorati proseguirebbe, poi, partendo dalla lista “Insieme per Roberta”, che vedrebbe ben due nomi nell’esecutivo: in primis, quello di Barbara Cerilli e a seguire Alessandro Di Tommaso, ex candidato sindaco del Pd nel 2016 (ad entrare in Consiglio al loro posto sarebbero Giuseppe D’Andrea e Vincenzo Avena).

Tra pretese e trattative, proprio questa lista avrebbe chiesto di poter esprimere il nome per la presidenza del Consiglio. Ma la bilancia del potere, al momento, vedrebbe quel posto già occupato da Gianni Percoco, in nome della sua fedeltà dimostrata durante la campagna elettorale.

Tra le quote rose di questa giunta, è stato fatto anche il nome di Emanuela Zappone, che, nel caso, succederà a sé stessa, e vedrà entrare al suo posto in Consiglio Ilaria Marangoni.

Ma la Tintari è pronta a mantenere finanche l’ultima delle sue promesse: spetterebbe, infatti, a “Cambiamo con Toti” l’ultimo posto disponibile nell’esecutivo. Il nome sul tavolo è quello di Giovanni Annarelli, che, in Consiglio comunale, lascerebbe posto a Marcello Masci.

Una Giunta questa che sembrerebbe destinata a non scontentare nessuno, ma considerato i veleni della campagna elettorale, il risultato finale della partita rischia di arrivare ai supplementari.

(Il Faro online)