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Non parte il tempo pieno alla primaria di Parco Leonardo: ecco cosa sta succedendo

20 ottobre 2020 | 16:47
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Non parte il tempo pieno alla primaria di Parco Leonardo: ecco cosa sta succedendo

La mancanza di personale tiene in stallo il tempo pieno e il servizio mensa: disagi per le famiglie del plesso di via Varsavia.

Fiumicino – Disagi per i piccoli alunni della primaria dell’IC Grassi di via Varsavia: non riescono a partire, infatti, il tempo pieno e il relativo servizio mensa nella scuola primaria del plesso di Parco Leonardo.

La causa? Mancanza del personale (docente e non). Una situazione cronica nella scuola italiana, che da anni fonda le sue forze sul personale precario e sulle supplenze.

Una vera e propria piaga che si ripercuote non solo sulle istituzioni scolastiche stesse, costrette a veri e propri salti mortali per “tappare i buchi”, ma anche sulle famiglie che si trovano a combattere con situazioni altalenanti e orari incompleti.

Per le famiglie di oggi, infatti, dove spesso entrambi i genitori sono lavoratori, la scuola rappresenta un servizio essenziale e la mancata partenza del tempo pieno a via Varsavia ha causato inevitabilmente proteste e malcontento fra le mamme e i papà.

”Non è possibile – si lamenta un genitore – che a un mese dall’avvio dell’anno scolastico il tempo pieno e la mensa non siano ancora iniziati. Perché la scuola non convoca i supplenti?”.

Una domanda legittima, che in molti si sono posti. La risposta? Purtroppo non è semplice fornirla davanti ad una situazione che è – come spesso accade –  più complessa di come può sembrare ad una semplice occhiata.

Anche la scuola in questo caso è “parte lesa” nella vicenda in questione, perché non può autonomamente decidere di convocare il personale che manca. La responsabilità della situazione rimonta infatti all’Ufficio scolastico regionale competente, che deve autorizzare la richiesta dei posti fatta dall’istituto e inviare il relativo personale.

Cosa accade quindi? La scuola rileva la necessità di aumentare il personale (docente e non) assegnato al plesso e ne fa richiesta all’Ufficio scolastico regionale di competenza; quest’ultimo a sua volta deve far autorizzare l’assunzione del personale richiesto al Mef; solo alla fine di questo percorso è possibile passare alla convocazione del personale e alla relativa assunzione.

Un labirinto burocratico che rallenta di fatto le operazioni di assunzione del personale e che immobilizza le istituzioni scolastiche le quali – purtroppo – non possono far altro che sollecitare il direttore dell’Usr per risolvere la faccenda in questione, ma non possono assolutamente provvedere in autonomia alla convocazione stessa.

Una situazione in stallo che scontenta tutti: la scuola, che rimane in attesa del completamente dell’organico per poter rimettere in moto tutte le proprie attività, e le famiglie che si ritrovano con un tempo scuola ridotto della metà.

Solo con il completamento dell’organico, quest’anno resosi ancor più necessario vista l’emergenza sanitaria in corso, potranno ripartire il tempo pieno e il servizio mensa, con soddisfazione sia dei genitori che della scuola stessa.

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