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Covid-19, a Roma chiudono le piazze della movida: il piano sicurezza del Prefetto per il coprifuoco

Il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi: "Proporremo in comitato un intervento da venerdì sera su piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e piazza Trilussa"

Roma – “Come da prescrizioni di legge del Dpcm, c’è la possibilità di adottare la misura di perimetrare alcune piazze dalle 21 fino a dopo le 24, perché nel frattempo è sopravvenuta anche l’ordinanza regionale che prescrive la chiusura totale dalle 24 (leggi qui). In buon sostanza verranno adottate delle misure di perimetrazione dei luoghi tradizionalmente oggetto di assembramenti”. Lo ha detto a Buongiorno su Sky TG24 il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

“Oggi proporremo in comitato, e c’è già una pre-intesa con la sindaca Raggi e con la Regione, un intervento da venerdì sera su piazza Campo dei Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e qualcosa anche a Trastevere su piazza Trilussa. Questo come operazione di perimetrazione fisica con l’obiettivo di consentire l’accesso agli esercizi di ristorazione ma nello stesso tempo evitare che ci possano essere assembramenti”.

“Non è solo una questione logistica di transennamento – ha continuato – ci sarà un adeguato dispositivo di presidio da parte delle forze di Polizia Locale e delle forze di Polizia Statale. Per il momento non c’è necessità di utilizzare l’esercito”.

“Parliamo di consentire comunque l’accesso agli esercizi commerciali, di ristorazione e intrattenimento, ovviamente nei limiti delle prescrizioni che il Dpcm ha imposto, perché l’altro giorno abbiamo incontrato insieme alla sindaca i rappresentanti di queste categorie che ci hanno fatto presente che a Roma i dipendenti di queste categorie sono ottantamila.

Se queste aziende, quindi, dovessero avere ripercussioni tali da dover licenziare i dipendenti parleremo di una grandissima crisi economica e sociale già solo nella città di Roma, che si moltiplicherebbe a livello nazionale. Ben venga una ponderazione delle misure, almeno per progressione”, ha aggiunto.

Piantedosi ha poi spiegato che “l’autocertificazione è uno strumento di semplificazione offerto al cittadino. L’alternativa sarebbe un lungo processo di verbalizzazione per ogni contatto tra l’operatore di polizia e il cittadino, quindi con perdita di tempo per entrambi”. (Fonte: Adnkronos)