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Nasce la Rete Sociale del Distretto di Cerveteri e Ladispoli

Un rete di cui fanno parte imprese sociali, associazioni di volontariato e promozione sociale, organizzazioni sindacali.

“Le politiche sociali sono il cuore pulsante di ogni comunità. Senza servizi che soddisfano pienamente i molteplici bisogni dei cittadini, qualsiasi territorio rischia di diventare più fragile. Per tale ragione molti operatori del Terzo Settore e le org.ni sindacali dei pensionati di Cgil/Cisl/Uil di Ladispoli e Cerveteri hanno deciso di confrontarsi e condividere problemi e buone pratiche creando una rete distrettuale aperta”.

Così in un comunicato Ass.ne  Volontari Ospedalieri Ladispoli,  Ass.ne Libera Presidio Cerveteri Ladispoli, Animo onlus, Humanitas onlus, Ass.ne Euterpe, Ass.ne Donne in Movimento, Ass.ne Il Piccolo Fiore, Ass.ne Nuove frontiere, Ass.ne Habitat per l’autismo, Coop.va Luogo Comune, Coop.va Cassiavass, Coop.va Solidarietà, Coop.va La Goletta, Spi/CGIL, Uilp, Fnp/Cisl.

“L’occasione per farla nascere è capitata durante il lungo lockdown della scorsa primavera quando sono stati organizzati incontri virtuali dove poter confrontarsi e gestire al meglio l’emergenza sanitaria in corso.

Da quel momento in poi le nostre organizzazioni hanno compreso l’importanza di rendere questo tavolo permanente, allargando il campo d’intervento in modo da affiancare e sostenere l’azione e gli interventi dei servizi pubblici in ambito di politiche sociali, così come indicato tra le altre cose da un consolidato quadro normativo europeo, nazionale e regionale.

Di questa rete fanno parte imprese sociali, associazioni di volontariato e promozione sociale, organizzazioni sindacali – operanti nei comuni di Cerveteri e Ladispoli – che a vario titolo e con diverse specificità, rappresentano e/o si occupano di servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, rivolti a disabili, persone non autosufficienti o che versano in condizioni di povertà, anziani, famiglie e minori, donne vittime di violenza di genere, gioco patologico e di ogni altra condizione personale e sociale che in qualche modo impedisce uno stato di salute e benessere.

Obiettivi della rete – che è aperta e pronta ad accogliere nuovi soggetti interessati – sono il monitoraggio dei bisogni della popolazione, un’analisi dei servizi sociali, socio-sanitari, educativi, in essere o in fase di realizzazione, l’utilizzo delle risorse finanziarie, un’informazione sulle iniziative in corso dei singoli aderenti.

Il primo passo che si intraprenderà sarà quello di chiedere un confronto con gli enti comunali e regionali evidenziando – insieme a loro – le molteplici criticità rilevate ed effettuare un approfondimento condiviso per un loro superamento in tempi certi. A tal fine si comunica che è stato già predisposto un documento con un’analisi dettagliata delle attuali problematiche inviato ai comuni, Asl e Regione.

Si ricorda infatti che la  Delibera del Consiglio Regionale (n.1/19 “ Prendersi cura, un bene comune”) che ha approvato Il Piano Sociale Regionale ha rafforzato questa modalità operativa che riconosce alle Istituzioni Pubbliche non il ruolo di decisore unico, ma piuttosto quello di raccolta, mediazione e coordinamento delle istanze che vengono dal territorio rispetto ai specifici bisogni della popolazione.

La rete sociale crede fortemente che solo con la collaborazione e il confronto propositivo con terzo settore  e organizzazioni sindacali sarà possibile rompere la catena di inefficienze gestionali ed operative che purtroppo esistono nel distretto e migliorare in concreto la qualità della vita delle persone più deboli ed indifese del nostro territorio”.