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Si discute la Legge Delega dello Sport, Palazzo Chigi: “20 criticità sui cui intervenire”

23 ottobre 2020 | 11:50
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Si discute la Legge Delega dello Sport, Palazzo Chigi: “20 criticità sui cui intervenire”

Ha analizzato il Testo Unico presentato da Spadafora il Dipartimento degli Affari Legislativi e Giuridici. Viene rimproverato troppo potere. Il testo rivisto già inviato al Governo

Roma – E’ discussione per la Legge Delega dello Sport e non solo tra il Ministro dello Sport e il Coni. Anche Palazzo Chigi si è messo di traverso circa l’approvazione definitiva. Esistono delle criticità che andranno discusse e risolte, probabilmente. Viene rimproverato di evincere troppo potere, all’interno dei meccanismi di gestione indicati e di riforma proposti.

Il Dagl (Dipartimento Affari Legislativi e Giuridici della Presidenza del Consiglio) boccia il testo inviato dalla Ministero dello Sport. Un testo in cui lo stesso Spadafora crede molto e per cui la prima figura del Dipartimento allo Sport del Governo crede molto. Esce dalla vecchia delega proposta da Giorgetti, lo scorso anno, che indica sostanzialmente solo una modifica della gestione operativa del Comitato Italiano Olimpico Nazionale. Ha analizzato il testo allora Palazzo Chigi indicando che ci sono 20 punti da chiarire e da correggere. 20 passi che non tornano e che non rispettano quando proposto in precedenza: “Numerose criticità redazionali”. In questo modo il Dagl ha bocciato il testo. E’ oggetto di confronto in questi giorni e motivo di dibattiti anche aspri tra le Federazioni Nazionali e il Ministero, nonché motivo di preoccupazione da parte del presidente del Cio Thomas Bach. Si analizza punto per punto da parte di Palazzo Chigi. E’ da rivedere allora la Legge Delega.

Nel punto 1 si indica che il Testo Unico ““non si limita a riordinare il Coni e la disciplina di settore, ma si estende a tutti i profili che interessano latamente l’ordinamento sportivo, fuoriuscendo dalla delega almeno secondo un’interpretazione letterale. Si consiglia al punto 2 di interessare il Consiglio di Stato e al punto 3 “la questione di un trasferimento (essenzialmente da Sport e Salute al Coni) di beni, risorse umane e strumentali”. Il Dagl dichiara che sia fuori delega il nuovo testo di riforma: “non prevede passaggi di personale di beni”, si sottolinea nella lettera inviata a Spadafora da Palazzo Chigi. Vengono contestate ulteriormente  al punto 5la mole di nuove competenze che vengono assegnate al Dipartimento”, che tende a divenire “un dicastero a sé”. Dunque troppo potere e troppe prerogative rispetto a una legge delega che prevedeva solo un “mero riordino del Coni”.

Un punto molto delicato è il 9: in esso si indica che “l’attuazione dei criteri dettati dall’Autorità politica oltrepassi il dettato della norma base, che riconosce solo al Coni l’individuazione dei principi generale per la ripartizione delle risorse”. Il Governo ha solo un potere di controllo e indicare dei criteri semplici di gestione. Solo indicare, senza intervenire forzatamente. Per quanto riguarda il lavoro sportivo, argomento su cui Spadafora ha sempre insistito molto, ci sarebbe tuttavia una sorta di invasione di campo nel Testo Unico: “Occorre valutare se tali interventi possano ricondursi ai principi direttivi che appaiono piuttosto generici”. Segnala le lettera del Dagl. Al punto 12 invece si discutono le prerogative di Sport e Salute, che non darebbero coerenti come società “in house”. L’articolo 20 mette in discussione la possibilità per associazioni e società sportive senza fini di lucro, quindi senza scopo di mero guadagno, di operare, costruire e ammodernare gli impianti sportivi. L’assenza di fini di lucro non toglie il fatto che “questi soggetti svolgano attività di rilevanza di mercato”. Una sorta di violazione della concorrenza.

Nelle ultime ore però è stata inviata una nuova versione del testo. Quando indicato dal Dagl si riferisce alla bozza del 12 ottobre. Saranno corrette queste ulteriori osservazioni sulle quali il Ministero dello Sport è intervenuto? Cresce l’attesa per sapere se alla fine saranno recepite da Palazzo Chigi e saranno di nuovo rinviate al mittente. Si fa complicata la strada verso la definitiva approvazione. Non molla Spadafora: “Forse qualcuno vuol sollevare un polverone. Quelli del Dagl sono rilievi tecnici molto circoscritti, che già in queste ore sono stati affrontati e verranno risolti definitivamente nei prossimi giorni. Ho formalizzato la richiesta di calendarizzare l’esame del provvedimento di riforma dello sport nella prossima seduta del pre-Consiglio dei Ministri che è prevista il 29 ottobre”.

(Il Faro online)