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Latina 2021, i pensieri di Coletta e le strategie degli altri

24 ottobre 2020 | 12:30
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Latina 2021, i pensieri di Coletta e le strategie degli altri

Sinistra e centrodestra sembrerebbero avere problemi apparentemente opposti. I primi hanno un nome ma non un accordo, i secondi hanno un accordo ma non ancora un candidato

Latina – Le elezioni nel capoluogo pontino, seconda città più grande del Lazio, sono ormai prossime e c’è chi già freme per conoscere i nuovi volti che potrebbero governare l’indomabile Latina, da sempre afflitta da problemi più o meno cronici, come lo stato di degrado in cui versano interi quartieri.

Attualmente, a guidarla, c’è il cardiologo del Santa Maria Goretti, Damiano Coletta, da molti ritenuto un civico che strizza l’occhio ai grillini e, soprattutto, l’uomo che – a detta di molti – ha fallito la sua mission personale: quella di dare un nuovo vigore alla città, di trascinarla al centro di quel palcoscenico regionale di cui meriterebbe di poter godere.

Coletta o non Coletta: è questo il dilemma

Sicuramente, chiunque scenderà in campo, proverà a fondare tutta la propria campagna elettorale sulle scelte, più o meno discutibili, dell’attuale sindaco. Eppure, il primo nodo da sciogliere, non riguarda i nomi, i programmi o i colori del partito, ma proprio lui. Damiano Coletta. La domanda che sorge spontanea è: proverà a fare un bis? O, dopo tutte le critiche e le polemiche ricevute, lascerà libero il posto?

Su questo punto, il Primo cittadino non ha ancora sciolto la riserva, né in un senso, né nell’altro. Sul suo nome, però, intanto, si sta consumando la rottura dei democratici. Il Pd, infatti, con la neosegretaria Franca Rieti, starebbe pensando ad un accordo politico che preveda il sostegno a “Latina Bene comune” (la lista civica di Coletta), ma non senza qualche condizione. Prima tra tutte, quella che il nome da spendere per la campagna elettorale non sia quello di Coletta. Al suo posto, secondo le voci di corridoio, ci andrebbe uno degli attuali assessori.

L’altra “corrente” democratica, invece, al contrario, sembrerebbe alla ricerca di un’intesa con la maggioranza di Coletta, che veda come protagonista proprio il cardiologo del Goretti. A sostenere questa tesi, sarebbe, tra gli altri, il consigliere regionale pontino Salvatore La Penna e il presidente provinciale del partito, Mauro Visari. Per loro, bisognerebbe lavorare in segno della continuità, provando a conquistare ulteriori centimetri all’interno dell’elettorato progressista del capoluogo.

Una situazione, insomma, che rischia diventare un po’ una parodia dell’assurdo, considerato che è stato lo stesso Coletta a rifiutare l’intesa con i democratici, in virtù della volontà della sua maggioranza civica di non stringere patti con i partiti tradizionali.

La voglia di rivincita della Lega

Ma se i dem sembrano occupati a litigare tra loro, dal centrodestra non hanno dubbi: alle comunali del 2021 si presenteranno uniti, convinti che dagli errori del passato (in particolare, quelli del 2016) non si debba scappare, ma imparare qualcosa.

Addirittura, secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe che il tema sia stato toccato anche durante alcuni vertici nazionali, dopo i risultati delle urne a Fondi a Terracina, dove, in entrambi i casi, il centrodestra si è presentato spaccato.

Non solo. Anche se non è ancora una notizia ufficiale, sembrerebbe che sul piatto ci sarebbe un Sindaco leghista, probabile “ricompensa” proprio per le ultime comunali, dove la Lega ha fatto da fanalino di coda (soprattutto a Fondi, dove non è riuscita neppure a conquistare un posto in Consiglio comunale, nonostante il suo sostegno all’attuale Sindaco).

Il nome più quotato all’interno di questa quadra, sarebbe quello di Angelo Tripodi. Certo è che la partita è ancora aperta, tant’è che non si esclude il “potere” delle quote rosa, con nomi di spicco, come quello di Matilde Celentano (che, però, appartiene a FdI).

Una partita che potrebbe chiudersi non prima di un mese, ovvero, il tempo necessario per stilare un programma elettorale comune, che accontenti le sensibilità di tutti.

Il centrodestra, comunque, si è detto pronto a intercettare la volontà dei cittadini di Latina, che sarebbero stati, per quattro lunghi anni, abbandonati a sé stessi. E soprattutto, si è detto pronto a rinunciare ai personalismi, per ridisegnare il futuro della città e per farlo senza imposizioni calate dall’alto.

La “ricetta” è servita

Insomma, sinistra e centrodestra sembrerebbero avere problemi apparentemente opposti. I primi hanno un nome ma non un accordo, i secondi hanno un accordo ma non ancora un candidato.

Ma nonostante i diversi nomi sui cui il centrodestra sta ancora ragionando, la “ricetta” sembra chiara: una persona capace, credibile, possibilmente che sia in grado di affascinare l’elettorato al punto tale da evitare sudatissimi ballottaggi.

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