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Terracina, maggioranza asso pigliatutto. E la Lega s’infuria

26 ottobre 2020 | 18:08
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Terracina, maggioranza asso pigliatutto. E la Lega s’infuria

Lo scontro si è consumato sulla nomina del vicepresidente del Consiglio. La maggioranza ha scelto una consigliera leghista, ma non quella proposta dallo stesso partito di appartenenza

Terracina – Dopo una campagna elettorale al veleno, nella Città di Giove non è filato tutto liscio neppure durante il Consiglio d’insediamento della Giunta targata Roberta Tintari.

Nessuna sorpresa per la Giunta Tintari

Nonostante le prime tensioni si siano registrate in materia di assenze (mancavano ben 3 consiglieri della minoranza, l’ex candidato sindaco Gianfranco Sciscione, Massimiliano Tocci e Augusto Basile), e nonostante tutte le incertezze del momento storico in cui viviamo, all’inizio sembrava andare tutto bene.

Come previsto, nessuna sorpresa per l’esecutivo della Tintari. Vicesindaco sarà Pierpaolo Marcuzzi, che ha collezionato ben 707 preferenze personali (a lui le deleghe per l’urbanistica, pianificazione del territorio, edilizia pubblica e privata, usi civici, condoni, servizi cimiteriali e toponomastica). Come già anticipato, invece, il presidente del consiglio, eletto con voto a scrutinio segreto, sarà Gianni Percoco, premiato per la sua fedeltà a FdI.

Per quanto riguarda i nomi degli assessori, Davide Di Leo prende bilancio e programmazione finanziaria, patrimonio comunale, fondi extra comunali, politiche del lavoro e regolamenti. Danilo Zomparelli prende Sviluppo delle periferie, Lavori pubblici, infrastrutture, arredo urbano, viabilità, manutenzione delle strade e degli uffici.

Barbara Cerilli resta al suo posto e mantiene le deleghe a cultura e turismo, sport, valorizzazione beni archeologici e monumentali, e porta a casa anche il demanio, gli affari generali e i servizi demografici. Con lei, resta al suo posto anche Emanuela Zappone, che oltre all’ambiente prende anche agricoltura, mobilità sostenibile, manutenzione del verde, parchi e tutela degli animali, informatizzazione e smart city.

La new entry Alessandro Di Tommaso, invece, prende la delega ai servizi sociali, insieme a quella alla famiglia, all’emergenza abitativa, all’istruzione, all’integrazione, alle politiche giovanili. Con lui, l’altra new entry, Gianni Annarelli, che prende commercio, attività produttive, economia, Suap, commercio, trasporti caccia e pesca.

Il Sindaco terrà per sé la delega alla sanità e al personale, senza lasciare, almeno per ora, nessuna delega per i consiglieri.

Lo strappo con la Lega

Ma nonostante l’emozione del momento, è arrivato lo scontro, che ha visto protagonisti FdI (il partito della maggioranza) e Lega (che siede nei banchi dell’opposizione) e che si è consumato sulla nomina del vicepresidente del Consiglio.

Una nomina, questa, che, di solito, viene lasciata proprio all’opposizione… Ma non questa volta. Sebbene all’apparenza, infatti, sia stata eletta Alessandra Feudi (Lega), il nome sul piatto era quello della compagna di partito, Sara Norcia.

In prima battuta, la Norcia prende 6 voti e la Feudi 14 (i due voti restanti, sono andati rispettivamente a Di Girolamo e Casabona). Nessuna delle due ha i due terzi che servono necessariamente per essere elette. Si rivota una seconda volta. La Feudi prende 17 voti contro i 5 della Norcia.

Un’elezione che ha il retrogusto amaro delle nomination dei moderni programmi televisivi, insomma. Anche perché, durante la campagna elettorale, la Norcia aveva lasciato FdI per entrare a far parte proprio della Lega. Un fatto che sembrerebbe gettare nuova luce sulle votazioni, rendendole, di fatto, quasi una questione personale, come un vecchio rancore finalmente vendicato.

“Riguardo l’elezione del Vicepresidente del Consiglio Comunale (posizione da sempre destinata all’opposizione) – ha fatto sapere, intanto, il coordinatore locale della Lega, Fulvio Carocci – ancora una volta rileviamo l’atteggiamento di arroganza e scorrettezza di questa maggioranza che, anziché astenersi o seguire le indicazioni della minoranza, ha esercitato una forzatura indicando un nominativo diverso da quello individuato dal gruppo consiliare della Lega.

Ovviamente, la consigliera Feudi rassegnerà le sue dimissioni, rispedendo al mittente l’attacco subdolo diretto al nostro partito e all’intero gruppo consiliare”. Non solo. Carocci conclude smentendo anche qualsiasi ingerenza dei vertici del partito, e dell’onorevole Francesco Zicchieri, nelle scelte del gruppo consiliare e quindi nello specifico nell’individuazione del nome scelto per la vicepresidenza.

Un’amministrazione al veleno

Insomma, sebbene i tempi della campagna elettorale, in teoria, siano finiti, all’ombra del Tempio di Giove restano rancori e veleni, che rischiano di riscrivere il futuro di Terracina.

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