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Finanziamenti con truffa a Latina: in manette anche un dipendente della Procura

28 ottobre 2020 | 09:00
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Finanziamenti con truffa a Latina: in manette anche un dipendente della Procura

I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore di oggi: 6 in carcere, 7 ai domiciliari

Latina – Operazione “Scarabeo”, è denominata così l’operazione che stamattina ha portato a 13 arresti. Gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale di Latina hanno eseguito, alle prime ore dell’alba, 13 ordinanze di custodia cautelare tra Latina, Frosinone, Formia, Fondi e Nettuno per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata.

Provvedimenti a firma del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, eseguite dai carabinieri coordinati nelle indagini da ben tre sostituti procuratori della Repubblica del capoluogo pontino che hanno portato alla luce una presunta organizzazione alla quale vengono contestati oltre all’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, anche falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, falsa attestazione della presenza in servizio del pubblico impiegato, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persone, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, abuso di ufficio, favoreggiamento e corruzione per l’esercizio della funzione.

Per questi reati sei sono finiti in carcere altri sette sono stati ristretti ai domiciliari. Sempre secondo gli investigatori, ognuno dei componenti del gruppo avrebbe contribuito a consumare i reati contestati, ricoprendo competenze spcifiche.

A finire dietro le sbarre sono stati un 56enne di Latina, un 33enne di Taranto, un 54enne di Latina, un 30enne di Latina, un 33enne di Frosinone, 49enne di Formia. Gli altri sono, invece ristretti ai domiciliari.

La misura cautelare si basa sulle risultanze acquisite dal nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Latina  che, dal dicembre 2018 al giugno del 2019, mediante attività d’intercettazione telefoniche, ambientali, telematiche nonché riprese video, hanno consentito di appurare l’operatività di un sodalizio criminale composto da sei persone– fra i quali un dipendente della Procura della Repubblica di Latina e cinque operatori finanziari – dedito alla abusiva attività finanziaria e mediazione creditizia, nonché alla insolvenza fraudolenta e alla frode a società finanziarie.

In particolare, è emerso che  l’associazione reclutava clienti esclusi dalla possibilità di accesso al circuito del credito per incapacità reddituale o per segnalazioni pregiudizievoli esistenti presso il sistema di informazione creditizio, fornendo loro consulenze personalizzate per l’individuazione dell’istituto di credito o dell’intermediario finanziario a cui indirizzare pratiche di finanziamento con modalità fraudolente, ossia mediante l’oscuramento dei dati pregiudizievoli e la contraffazione delle buste paga.  Successivamente la documentazione predisposta veniva inoltrata dal gruppo alle società finanziarie.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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