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Dpcm, il Comune di Sabaudia chiede una deroga agli orari per sport e ristorazione

28 ottobre 2020 | 12:01
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Dpcm, il Comune di Sabaudia chiede una deroga agli orari per sport e ristorazione

L’istanza al presidente del Consiglio dei ministri di posticipare la chiusura dei ristoranti alle 23 e di consentire l’attività sportiva individuale

Sabaudia – Covid-19, la lettera da Sabaudia per chiedere: “Una deroga agli orari imposti dal Dpcm per sport e ristorazione”

Il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi, il presidente della Confcommercio Lazio Sud Manuele Avagliano e il presidente dell’Asd Cross training di Sabaudia, chiamato a rappresentare tutte le associazioni sportive della città, Paolo Buonanno, nella giornata di ieri 27 ottobre, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli per chiedere “Una deroga al Dpcm in merito a centri urbani in termini di densità di popolazione.

Si potrebbe contemplare – scrivono – una revisione degli orari di chiusura delle attività di ristorazione prevedendo una sospensione posticipata alle 23.

Sarebbe opportuna anche una modifica anche per quanto concerne la fruizione di palestre e centri sportivi con la possibilità di pratica individuale delle discipline nel rispetto delle misure anti-Covid. Questo consentirebbe – concludono – al comparto di ristorazione e associazioni sportive di arginare i disagi economici.

La lettera:

Egregi,

come ben noto l’emergenza sanitaria in atto sta avendo gravi ripercussioni su tutto il tessuto socio-economico italiano, le quali se non frenate e arginate in tempi rapidi porteranno inevitabilmente a situazioni irreversibili, affossando del tutto l’economia nazionale ed in particolar modo alcuni comparti produttivi e del Terzo Settore.

Siamo consapevoli della difficolta di gestione straordinaria del Paese a cui it Governo è stato ed è tuttora sottoposto, aggravata dal fatto di non avere standard di riferimento o buone prassi da seguire, pertanto Vi rappresentiamo la nostra riconoscenza per quanto finora svolto e per le decisioni intraprese, spesso impopolari ma necessarie per la tutela della salute pubblica.

II nostro ruolo di profondi conoscitori della comunità che viviamo quotidianamente, al di la dei ristori a supporto delle attività imprenditoriali, ci spinge a condividere con Voi tutti alcune riflessioni circa la situazione delineata dal DPCM dello scorso 24 ottobre, nella speranza si possa aprire un dialogo costruttivo e propositivo nel solo interesse dei singoli territori.

Con la presente, siamo a chiederVi di valutare la revisione di alcune disposizioni in atto andando a differenziare i provvedimenti per quelle zone attualmente considerabili “meno critiche” perchè risultanti — consentiteci I’espressione — a “basso indice di contagio”. In particolar modo nei centri urbani ph) piccoli in termini di abitanti e densità di popolazione, come Sabaudia, in cui specialmente nella stagione invernale c’è poco movimento, si potrebbe contemplare la revisione degli orari di chiusura delle attività di ristorazione prevedendo una sospensione posticipata alle ore 23.00, con it conseguente divieto di spostamento tra le ore 23.30 e le ore 5.00 del giorno successivo; oppure alle ore 21.00 se nel territorio specifico si dovessero verificare picchi di contagi o particolari cluster che inducono alla limitazione intensificata degli spostamenti, sempre consentendo la possibilità di asporto e consegne a domicilio. E’ bene chiarire in proposito che il “problema contagio” non è ravvisabile nella ristorazione, dove vengono intraprese azioni volte a tutelare clienti e lavoratori.

In tale ottica e per le citta che presentano le caratteristiche succitate, sarebbe opportuna la valutazione di una deroga anche per quanto concerne la fruizione di palestre e centri sportivi, con la possibilità di pratica individuale delle diverse discipline in regime di assoluta osservanza delle misure di contrasto e contenimento dei contagi do Covid-19, garantendo cosi la possibilità di allenamento anche per quelle che prevedono il contatto fisico.

Le predette ipotesi, in deroga al DPCM in vigore, consentirebbero al comporto della ristorazione e alle associazioni sportive di poter arginare i disagi economici, scongiurando uno stop definitivo delle diverse attività imprenditoriali e/o associative che avrebbe gravi riflessi sull’intera economia territoriale.

Nel ringraziarVi per l’attenzione che vorrete riservare agli scriventi, garantiamo sin da ora la disponibilità e l’impegno ad implementare ogni attività che possa supportare l’azione di Governo a tute/a della salute pubblica e del tessuto socio-economico della nostra Citta”.

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