Il Fatto

L’appello degli animalisti all’Ue: “Fermare l’importazione di carne e pelli di canguri”

29 ottobre 2020 | 20:23
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L’appello degli animalisti all’Ue: “Fermare l’importazione di carne e pelli di canguri”

Negoziato dal 2018. “Rischi sanitari e crudeltà sugli animali”

Roma – All’indomani della Giornata mondiale del canguro, Eurogroup for Animals (di cui Lav è componente) con la Lega Antivisezione chiedono all’Unione europea il divieto di importazione di carni e pelli di questi animali. Lo rende noto la Lav nel ricordare che Unione Europea e Australia stanno negoziando da luglio 2018 un Accordo commerciale che si prevede includa disposizioni sulla cooperazione in materia di Benessere degli animali.

L’Unione Europea, ricorda la Lav, “è il principale mercato australiano per le esportazioni di prodotti derivati dai canguri, quali pelli e carni. I principali importatori di carne di canguro, destinata alla produzione di alimenti per animali domestici, ma anche al consumo umano sono Belgio, Germania, Paesi Bassi e Francia, mentre i principali importatori delle loro pelli, pellami e cuoio sono Italia e Germania”.

Nel corso di un webinar l’eurodeputata Manuela Ripa ha spiegato che “la politica commerciale dell’Ue deve garantire l’ottenimento di impegni in materia di benessere degli animali dai nostri partner”, aggiungendo che “la valutazione dell’impatto sulla sostenibilità di questi negoziati ha rivelato che qualsiasi Accordo commerciale andrà ad incentivare il settore della carne di ruminante in Australia, il che aggiungerà ulteriore pressione sulla biodiversità. Questo non è accettabile”.

Da un anno la Lav “è attivamente impegnata nel contrastare la mattanza di canguri in Australia”, riuscendo ad ottenere “l’impegno di aziende globali come Diadora, Versace, Prada, Ferragamo a non utilizzare più pelli di canguro. Dalle nostre Istituzioni invece non abbiamo ancora avuto alcun riscontro, e per questo rinnoviamo l’appello al Governo Italiano affinché introduca il divieto all’import di prodotti derivati dai canguri – dichiara Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free – e da oggi, insieme ad Eurogroup, rivolgiamo la stessa istanza anche alla Commissione Europea”.

“La crisi del Covid-19 ha dimostrato l’urgente necessità di rivalutare il nostro rapporto con gli animali selvatici. La caccia commerciale ai canguri rappresenta un’industria particolarmente antigienica e crudele, che non rispetta gli standard sanitari e di benessere animale europei. È tempo che l’UE affronti questi problemi introducendo un divieto all’importazione”, ha concluso Reineke Hameleers, ceo Eurogroup for Animals. (fonte Ansa)