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Nuovo Dpcm, in arrivo misure nazionali e per territori. Stop alla mobilità tra regioni

1 novembre 2020 | 22:19
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Nuovo Dpcm, in arrivo misure nazionali e per territori. Stop alla mobilità tra regioni

Il 2 novembre il premier riferirà alla Camera alle 12 e al Senato alle 17. La firma del nuovo Dpcm potrebbe slittare a martedì

Roma – Stop alla mobilità interregionale, chiusura dei centri commerciali nel weekend e di tutte le attività non essenziali alle 18. Sono tante le misure anti-Covid di cui si è discusso nel corso della riunione in video conferenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con i capidelegazione, poi allargata ai presidenti di gruppo della maggioranza che sostiene il governo.

A quanto si apprende da fonti della maggioranza si è parlato del pressing delle Regioni per misure anti-coronavirus più restrittive e su tutto il territorio nazionale. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe manifestato un’apertura sulle restrizioni, ma differenzierebbe i lockdown territorialmente. Un criterio potrebbe essere quello dell’indice Rt.

Sulla possibile chiusura nazionale il premier confermerebbe la sua cautela. Pieno accordo, invece, vi sarebbe sulla proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede limitare i trasferimenti da una Regione all’altra e solo sulla base di ragioni specifiche: rientro in domicilio, lavoro, motivi di salute. Lunedì, dopo una riunione con i presidenti delle Regioni, il premier riferirà alla Camera alle 12 e al Senato alle 17. La firma del nuovo Dpcm potrebbe slittare a martedì.

Misure automatiche nelle Regioni se sale l’Rt

Se l’Rt supera un certo livello alcune misure già previste scattano in automatico. E’ quanto avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia nel corso dell’incontro con Regioni ed enti locali in vista del varo del nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte dovrebbe firmare lunedì 2 novembre.

“Il documento dell’Iss e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni – il ragionamento di Boccia – ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un RT supera un certo livello – oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 – allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico. Per questo non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di Rt in ogni regione”.

Le Regioni che singolarmente chiudono alcune attività o riducono gli orari in base all’attuazione del piano condiviso sull’andamento epidemiologico “devono sapere che saremo al loro fianco con ogni forma di sostegno”, avrebbe detto Boccia.

“Il governo nazionale è al vostro fianco per eventuali ulteriori restrizioni condivise a partire dalla mobilità regionale e possiamo decidere di adottare ulteriori misure, ma ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio”, avrebbe sottolineato Boccia ai governatori.

Si ipotizza poi la possibilità di rafforzare la rete di alberghi o strutture da trasformare in Covid Hotel per accogliere positivi asintomatici che non possono restare in casa (leggi qui).

Speranza: “Dobbiamo abbassare la curva dei contagi”

“In queste 48 ore costruiamo insieme il Dpcm su due orizzonti, misure nazionali e misure territoriali”. E’ quanto avrebbe detto, a quanto si apprende, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione con Regioni, Anci e Upi.

“Possiamo anche alzare l’asticella nazionale su alcuni punti condivisi” rispetto alle misure per l’intero Paese stabilite dall’ultimo dpcm, e poi “su alcuni territori alziamo i livelli di intervento” avrebbe affermato Speranza.

“In Europa la convivenza col virus senza misure restrittive non sta reggendo, in lockdown sono arrivati Francia e Gran Bretagna, con ottimi sevizi sanitari, si sono aggiunti anche Belgio, Austria e Portogallo – avrebbe detto il ministro della Salute – Dovremmo rafforzare insieme questo racconto anche davanti al Paese, abbiamo una disponibilità di terapia intensiva maggiore di marzo e non abbiamo necessità di rincorrere materiali in giro per il mondo ma dobbiamo abbassare la curva dei contagi”. (fonte Adnkronos)