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Nuovo Dpcm, divieti in tutta Italia. Conte: “La pandemia corre, non abbiamo alternative”

4 novembre 2020 | 20:55
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Nuovo Dpcm, divieti in tutta Italia. Conte: “La pandemia corre, non abbiamo alternative”

Italia divisa in tre zone di criticità, il Premier: “La pandemia corre ovunque e non ci sono territori che possono sottrarsi a queste nuovi regimi di misure restrittive”

Roma – “Da noi, ma in tutta Europa, il virus sta correndo forte, anche violento. L’Rt è aumentato sino a 1,7 come media nazionale, in alcune regioni vuol dire che è anche superiore. Non ci sono territori che possono sottrarsi” alle misure prese, “la pandemia corre ovunque”. Così il premier Conte inizia la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm, firmano la scorsa notte (leggi qui). Nuove misure e nuovi divieti entreranno in vigore da venerdì 6 novembre (leggi qui) “per consentire a tutti di avere il tempo congruo per disporre le proprie attività”.

“Abbiamo distinto la penisola in 3 aree: gialla, arancione e rossa. Nell’area gialla rientrano Abruzzo, Basilicata, campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Sardegna, Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Veneto, province di Trento e di Bolzano”, dice. In queste regioni sarà vietato circolare tra le 22 e le 5 del mattino, dice il premier, illustrando il provvedimento nel dettaglio. “Puglia e Sicilia rientrano nell’area arancione. Le regioni dell’area rossa, ad alta criticità, sono Calabria, Lombardia Piemonte e Valle d’Aosta“, aggiunge.

Oggi, rispetto alla prima ondata, “abbiamo un piano articolato di monitoraggio” costruito su “21 parametri, che è la nostra bussola e ci dice dove intervenire”, con misure meno o “più restrittive. Se invece avessimo adottato misure uniche su tutto il territorio avremmo avuto un duplice effetto negativo, adottando da una parte misure non sufficientemente efficaci nelle aree a maggior rischio e dall’altra per introdurne in maniera irragionevolmente restrittive”, ha detto il premier.

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E precisa: “Avrete notato che non ci sono regioni comprese in aree verdi. La pandemia corre ovunque e non ci sono territori che possono sottrarsi a queste nuovi regimi di misure restrittive”.

Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”, aggiunge Conte. “Tutte le misure” scatteranno “insieme da venerdì” e poi “con future ordinanze del ministro della Salute sulla base dell’aggiornamento sulle condizioni di rischio. Si tratta di ordinanze non arbitrarie e discrezionali perchè recepiranno l’esito del monitoraggio periodico che vien fatto congiuntamente dell’Istituto superiore di Sanità, ministero della Salute e rappresentanti delle Regioni e condivisi anche con Cts“.

Se una regione all’esito dell’adozione delle misure dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni consecutivi in un rischio più basso, potrà essere assoggettata a misure meno restrittive“, ha detto ancora Conte, che sulla scuola ha sottolineato: “Su questo abbiamo anche avuto una forte petizione in Aula” nella stessa direzione, deve essere un presidio. Mandare in remoto studenti delle scuole superiore di secondo grado, e nelle zone rosse anche in seconda e terza” media “pesa molto al governo. Appena la curva tornerà sotto controllo una delle prime misure che assumeremo è restituire la didattica in presenza a quanti più studenti possibili, ma non possiamo tenere conto” della situazione epidemiologica.

Il premier ha poi annunciato che “con i leader delle forze di maggioranza domani ci vedremo per valutare quali sono le priorità dell’azione di governo, faremo un confronto. La gestione della pandemia ci assorbe molto, ma dobbiamo pensare anche al futuro, al Recovery Fund e anche iniziative di rilievo costituzionale. E bene confrontarci anche per dare nuova lena all’azione di governo”.

(Il Faro online)