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Coletta si ricandida per Latina2021, ma è davvero lui l’uomo della sinistra?

5 novembre 2020 | 14:01
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Coletta si ricandida per Latina2021, ma è davvero lui l’uomo della sinistra?

Coletta chiarisce la sua posizione in merito a una possibile coalizione di centrosinistra: si può fare, purché la sua leadership non venga messa in discussione

Latina – Il bis si farà. Damiano Coletta ci riprova. Ad annunciarlo è stato lui stesso, in una videoconferenza, dove ha affermato di aver accettato la ricandidatura propostagli, circa un mese fa, da “Latina bene comune”, la lista civica con cui nel 2016 divenne il nuovo sindaco dell’indomabile capoluogo pontino.

Una ricandidatura, però, che ha in sé del nuovo. Coletta, infatti, non ha sciolto la riserva solo sulla sua presenza o meno nella prossima tornata elettorale, ma anche sulla sua posizione in merito a una possibile coalizione di centrosinistra: si può fare, purché la sua leadership non venga messa in discussione.

I motivi di Coletta: ecco perché si ricandida

Ma quali sono i motivi che hanno spinto Coletta a rimettersi in gioco? In primis, come lui stesso ha spiegato c’è quello di essere riusciti a strappare la città alla criminalità, riportando il principio della legalità tra i cittadini, che si sentivano abbandonati. E, sebbene per sua stessa ammissione, da sola la legalità non basti per governare una città asfissiata dai problemi come lo è Latina, sarà questo il punto cardine da cui ripartire.

Da questa consapevolezza, è nata anche l’apertura ai partiti. “Dobbiamo aprirci al dialogo con quei partiti che hanno preso le distanze dal “sistema clientelare” che governava in passato.”

Aprirsi al dialogo… ma con chi?

Aprirsi al dialogo, bene. Ma con chi? Con quel Pd spaccato sulla sua ricandidatura (leggi qui) e con Moscardelli stesso che ha definito “fallimentare” il civismo di Coletta (insieme a quello della Villa a Formia)?

Ebbene, si. Con il Pd e con i pentastellati. Almeno così ha affermato lo stesso Coletta, rendendo noti tentativi di dialogo e di confronto che sarebbero già avvenuti. Insomma, un chiaro “apparentamento” che sembrerebbe innanzitutto nascere dalla voglia di tenere il centrodestra (che sul piatto sembrerebbe avere un Sindaco leghista) lontano dallo scranno più alto del Municipio. Una volontà che, però, ha già i suoi punti base: il civismo, l’esperienza del 2016, la legalità… Insomma, si al dialogo, si alle critiche, ma anche un pizzico d’intransigenza. Come a dire: o con noi o contro di noi.

Ma è davvero Coletta l’uomo della sinistra?

 Ma è davvero Damiano Coletta l’uomo della sinistra? Dopo il duro attacco di Moscardelli è lecito chiederselo. D’altra parte, non sono apparsi cauti nemmeno i renziani di Italia Viva, che hanno candidamente ammesso: “Coletta afferma che la sua esperienza amministrativa sia stata fondata sulla trasparenza e la legalità, e che la sua volontà è quella di continuare a costruire una Latina libera…

Ma siamo sicuri che la città sia cambiata e sia tanto diversa da come l’hanno lasciata chi l’ha guidata in passato attraverso un “sistema clientelare”, come afferma Coletta stesso? E – chiosano infine da Italia Viva –  per trasparenza intendi i cambiamenti invisibili della città?”

Insomma, una candidatura con ancora molti nodi da sciogliere e, soprattutto, da sciogliere in fretta, se si vuole provare a battere il centrodestra, unito in maniera ferrea sulla necessità di sfilare Latina dalle mani di Coletta.

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