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Sabaudia, divisione in lotti del lago di Paola: Legambiente annuncia azioni legali

La reazione dell'associazione alla richiesta, avanzata al Tribunale di Roma, di divisione in lotti del bacino

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Sabaudia – “La notizia di questi giorni riguardante la richiesta, avanzata al Tribunale di Roma, di divisione in lotti del Lago di Paola e dei suoi canali tramite una banale richiesta di quota ereditaria, preoccupa per i risvolti che potrebbero derivare dall’ammissione di tale istanza”.

Il circolo “Larus” di Legambiente Sabaudia manifesta perplessità su “il progetto di divisione in lotti del bacino lacustre che, ricordiamo, rappresenta uno dei 4 laghi costieri del Parco Nazionale del Circeo nonché area umida di interesse internazionale. Questo frazionamento potrebbe avere ripercussioni negative su un ambiente di grande importanza per l’intera area protetta, soprattutto per il rischio di possibili speculazioni che potrebbero verificarsi”.

L’associazione che opera, tra le altre cose, per la tutela dell’ambiente ricorda che “sul lago in questione si stratificano una serie di vincoli e di normative, a carattere nazionale ed internazionale, che non solo ne sanciscono l’enorme valore conservazionistico per specie animali, vegetali ed habitat di interesse comunitario, ma che impediscono di fatto attività e fattori di pressione incompatibili con lo stato di conservazione dei luoghi.

Nello specifico, si tratta di un sito di importanza comunitaria ai sensi, tra le altre, della Direttiva comunitaria 92/43/CEE (con sovrapposizione a sua volta di due aree di interesse: ZPS e ZSC già SIC), è zona umida di valore internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar, è Riserva della Biosfera Mab- Unesco ed è, infine, parte integrante del Parco Nazionale del Circeo.

A tutto ciò si deve aggiungere il parere espresso, nello scorso mese di febbraio, dalla Regione Lazio che sanciva l’impossibilità di procedere alla separazione del bacino lacustre dai canali emissari e dalle foci, richiamando la necessità di osservare il rispetto tanto della legge regionale 38/99 quanto del Dpr numero 380 del 2001. Parere che, a quanto sembra, non è stato minimamente preso in considerazione”.

Il Circolo Larus, Legambiente volontariato di Sabaudia esprime quindi: “Grande preoccupazione relativamente alla possibilità del venire meno di una gestione unitaria di alcuni aspetti fondamentali che riguardano il lago stesso (ad esempio i flussi di marea e non solo), cosa che potrebbe rischiare di compromettere l’unicità e il bilanciamento ambientale del lago: la connessione funzionale esistente tra il bacino e i canali si basa su un equilibrio quanto mai delicato e, un suo venir meno, comporterebbe un compromissione delle misure di conservazione generali e sito specifiche vigenti che sono fondamentali per il mantenimento del suo status.

Il provvedimento potrebbe avere inoltre ripercussioni negative anche sul percorso, appena intrapreso, del ‘contratto di lago’ che vede partecipi, attorno ad un tavolo di discussione, attori territoriali portatori di interessi diversi ma che condividono la necessità della salvaguardia dei valori naturalistici e storico-archeologici dell’area in oggetto.

Facciamo pertanto appello – conclude il circolo di Sabaudia – agli enti ed alle istituzioni locali affinché prendano posizione sulla vicenda che, per la sua delicatezza ed importanza, va al di là di semplici questioni ereditarie ma coinvolge l’intera comunità locale per le ripercussioni che le scelte che verranno fatte sul sito, potranno avere in senso più ampio generale”.

Il Circolo, dal canto suo, nell’auspicare “il mantenimento dell’unicità gestionale del bacino”, si riserva la possibilità di “ulteriori e future azioni contro infrazioni del diritto comunitario a tutela della zona speciale di conservazione”.

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