Pedofilia nella Chiesa: è morto Paul Shanley, il prete del caso Spotlight

8 novembre 2020 | 19:37
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Pedofilia nella Chiesa: è morto Paul Shanley, il prete del caso Spotlight

Shanley era stato rimosso dal ministero dal Vaticano nel 2004 e condannato per stupro su minori un anno dopo in un caso storico davanti alla Corte Superiore del Middlesex

Washington – È morto Paul Shanley, il prete pedofilo al centro dello scandalo degli abusi sessuali da parte del clero nell’arcidiocesi di Boston. Aveva 89 anni. Il suo caso, insieme a quello di altri sacerdoti violenti, fu raccontato nel film “Spotlight”, ispirato all’indagine del Boston Globe che vinse il Pulitzer.

Shanley era stato rimosso dal ministero dal Vaticano nel 2004 e condannato per stupro su minori un anno dopo in un caso storico davanti alla Corte Superiore del Middlesex. Dopo 12 anni di detenzione era stato scarcerato nel 2017.

Nel frattempo, la Corte di Cassazione di Buenos Aires ha dichiarato prescritto il caso di due sacerdoti e un insegnante di informatica che erano indagati per abusi sessuali nei confronti di bambini con problemi di udito presso l’Istituto Provolo di La Plata.

Gli indagati erano i sacerdoti Nicola Corradi, detenuto a Mendoza per analoghi crimini commessi nel Provolo di quella provincia; Eliseo Primati, che si trova in un istituto per cure mentali in Italia e di cui era stata richiesta l’estradizione; e José Brítez, professore di informatica presso lo stesso istituto, che ha la sua casa madre in Italia, a Verona.

Secondo le indagini del pubblico ministero, i tre uomini hanno abusato di almeno 5 bambini sordi che erano ospiti dalla struttura; i bambini venivano anche picchiati e sottoposti ad una specie di schiavitù. Il provvedimento – riferisce la stampa argentina – è stato deliberato dalla Terza Sezione della Corte di Cassazione penale, affermando che “in questo caso non opera l’esclusione della prescrizione”.

Nella sentenza, che porta la firma dei giudici Víctor Violini e Ricardo Borinsky, i magistrati hanno fatto riferimento alla Corte interamericana dei diritti dell’uomo che assicura che nei reati comuni, “come avviene in questo caso, lo statuto della prescrizione è una garanzia che deve essere debitamente osservata” e si ricorda che gli eventi per i quali era scattata l’indagine si erano verificati tra il 1982 e il 1991. (fonte Ansa)

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