Il Papa incontra padre Maccalli, il missionario per due anni prigioniero dei jihadisti

9 novembre 2020 | 16:59
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Il Papa incontra padre Maccalli, il missionario per due anni prigioniero dei jihadisti

Il prete: “Quando ci siamo salutati gli ho stretto la mano e lui mi ha baciato le mani. Ha detto che bisogna pregare per un mondo più fraterno”

Città del Vaticano – Momenti di lacrime e commozione questa mattina in Vaticano, dove Papa Francesco ha ricevuto in udienza in padre Pierluigi Maccalli, il missionario di 59 anni della Società delle Missioni Africane (Sma) della diocesi di Crema, originario di Madignano (Cremona), liberato lo scorso 8 ottobre in Mali – insieme all’altro italiano Nicola Chiacchio – dopo essere stato rapito da uomini armati nella notte tra il 17 e il 18 settembre 2018 in Niger, nella sua missione di Bomoanga, ed essere rimasto per oltre due anni in mano dei sequestratori, passato da un Paese all’altro e dall’uno all’altro gruppo, in particolare tre gruppi jihadisti appartenenti alla galassia di Al Qaeda.

“Quando ci siamo salutati, – ha raccontato Maccalli ai media vaticani – gli ho stretto la mano e lui mi ha baciato le mani. Non me l’aspettavo. Per me è stato un incontro molto commovente“. “Ho ringraziato il Papa di avermi accompagnato con la preghiera in questo periodo di lungo silenzio”, dice poi il sacerdote a margine dell’incontro col Pontefice intervistato dal Sir. Ad accompagnarlo nei Sacri Palazzi, come riporta il sito della Cei, il superiore generale, padre Antonio Porcellato.

“Ho raccontato al Papa come pregavo e che mi sentivo sostenuto dalla preghiera della Chiesa. Papa Francesco mi ha risposto che la Chiesa che è stata sostenuta dalla mia preghiera – aggiunge padre Gigi, come viene chiamato il missionario -. Il Santo Padre è stato molto attento a quello che dicevo, l’ho sentito come un padre che ascolta e accoglie un figlio che tornava dopo tanto tempo”.

Padre Maccalli ha anche illustrato la difficile situazione che vivono le aree dove è stato missionario: “Ho chiesto al Papa di pregare per gli altri ostaggi, per la situazione in Niger e per le altre situazioni difficili dei Paesi in quell’area. Questo è un momento in cui l’odio si fa sentire facendo la voce più grossa, ma la risposta è più fratellanza e libertà. Ed è questa la missione della Chiesa”. E “il Papa ha detto che bisogna pregare per un mondo più fraterno”.

“Sono restato molto contento di come il Papa abbia seguito con attenzione tutto il racconto di padre Gigi – ci dice, a sua volta, padre Porcellato – e ci ha invitato a pregare sempre per la fraternità

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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