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La nostra società sta morendo, ma non di Covid

9 novembre 2020 | 14:16
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La nostra società sta morendo, ma non di Covid

Se l’economia crolla, se il tessuto sociale si lacera, se i rapporti umani si azzerano, il Covid potrebbe diventare l’ultimo dei problemi.

Viviamo un momento difficile. Non solo economicamente, ma anche socialmente. Alcuni capisaldi del vivere in comunità, come il riconoscersi da lontano per un cenno di saluto che voleva dire affinità, non esistono più.

Anche fare la fila in banca o alla posta non è più un momento di socializzazione ma, messi tutti all’esterno col distanziamento sociale, oggi è la somma di tante piccole esigenze, nulla di più, E’ scomparso il famoso “rapporto umano” che tanto abbiamo decantato quando la frenesia del mondo moderno azzerava l’attenzione verso gli altri. Ora siamo praticamente fermi, eppure quel “rapporto umano” è ancora più distante.

Con alcune evidenti storture, Facciamo l’esempio della banca: prima entrare a volto coperto era da rapinatori, oggi è da untorinon farlo. Prima c’era la striscia gialla che delimitava la privacy, oggi alla porta ti viene chiesto di dire ad alta voce per quale motivo sei li.

Certo, si dirà: ma la salute? E’ al primo posto, ci mancherebbe, ma è sbagliato rompere qualunque argine sociale in nome della salute. Che ha un posto importantissimo, ma che non può e non deve essere l’unico obiettivo nell’ottica di chi governa. L’economia, la cultura, la crescita sana delle nuove generazioni, sono parte integrante dello sviluppo si una comunità. Non possiamo lasciarle indietro. Servono risorse per stabilizzare l’economia (e già detassare sarebbe un passo che farebbe bene al portafogli di famiglie e imprese e alla salute mentale di chi le gestisce) e servono alternative per mantenere il concetto di socialità.

La politica dovrebbe interrogarsi su questo, ad ogni livello, e cercare soluzioni. Non fermarsi ai dati epidemiologici e alle promesse poco credibili di ristori, se è vero come è vero che in moltissimi ancora oggi attendono di vedersi accreditata la cassa integrazione di maggio (qualcuno persino di marzo scorso); ma andare oltre. Se l’economia crolla, se il tessuto sociale si lacera, se i rapporti umani si azzerano, il Covid potrebbe diventare l’ultimo dei problemi.