Lettera al direttore

Ardea, terrorizzata e insultata da una baby gang: “Siamo 3 donne sole in casa. Qualcuno ci aiuti”

11 novembre 2020 | 18:14
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Ardea, terrorizzata e insultata da una baby gang: “Siamo 3 donne sole in casa. Qualcuno ci aiuti”

“Ogni volta che io, mia madre e mia sorella usciamo di casa veniamo insultate. Abbiamo paura”

Ardea – “Sono sei anni che un gruppo di ragazzi dai 13 anni in su si apposta di fronte casa mia e insulta e terrorizza me, mia sorella e mia madre. Qualcuno intervenga”. È questo il grido di aiuto di una cittadina di Tor San Lorenzo, che denuncia la grave situazione che quotidianamente, “a qualsiasi ora del giorno e della notte”, si presenta davanti alla sua casa in via Ticino.

“Non sono mai stati identificati e sono soliti ad appostarsi in mezzo alla strada – scrive la donna – e nel parcheggio del centro commerciale, causando continuamente disagi personali a noi residenti e non. Gridano, si scontrano fisicamente tra loro, urtando le mura di confine della mia proprietà, giocano a pallone in mezzo alla strada colpendo le auto parcheggiate di nostra e non proprietà, causando danni mai risarciti sulle stesse”.

“Hanno divelto i 2 lampioncini posti sul cancello di ingresso della mia abitazione e usualmente tirano il pallone sulle telecamere per spostarle, tanto che sono stata costretta a doverne montare altre sul tetto della mia abitazione per avere un minimo di sicurezza, dato che è accaduto più volte che gli stessi ragazzi tentassero di scavalcare il cancello al fine di accedervi senza autorizzazione per recuperare il pallone, lanciando anche sassi su finestre e porte“.

“Di recente ho dovuto chiamare i Carabinieri della Compagnia di Anzio – spiega la signora – perché hanno tentato prima di rubarmi la macchina e prima di scappare hanno smontato le ruote. Ogni volta che io, mia madre e mia sorella usciamo di casa veniamo insultate pesantemente con parole che mi vergogno a scrivere”.

“Mia madre è una donna vedova di 62 anni con diversi problemi di salute e spesso mi chiede aiuto perché impaurita dalle loro parole, tra le quali ‘siamo i ragazzi delle case popolari, a noi non ci ferma nessuno, la strada è la nostra e a breve organizzeremo anche feste di compleanno visto che non ci sono parchi'”.

“Ormai ci sentiamo abbandonate dalle Istituzioni – conclude la residente -, specifico anche che siamo 3 donne sole, poiché mio padre non c’è più. Non siamo in grado di autotutelarci. Siamo disperate”.

Contattate dalla nostra redazione le Forze dell’Ordine hanno preso in carico la richiesta della donna.

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