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M5S: “No al maxi impianto di biometano a Civitavecchia”

Porrello: "E' evidente che il territorio di Civitavecchia non può permettersi un altro errore di questa portata".

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Civitavecchia – “Un maxi impianto di biometano a Civitavecchia, presso la zona industriale, le cui dimensioni sono atte a soddisfare i bisogni di una grande metropoli come Roma e non un piccolo comune come Civitavecchia” – lo denuncia il M5S di Civitavecchia in una nota stampa.

“Denunciamo con forza alla cittadinanza che ha avviato il suo iter autorizzativo, su proposta di un’azienda privata, presso la Regione Lazio questo maxi impianto di biometano che potrà smaltire circa 100.000 tonnellate l’anno di rifiuti organici, quando Civitavecchia e i Comuni del comprensorio non arrivano a produrne neanche 10.000 l’anno.

Con questa nuova industria insalubre Civitavecchia avrebbe un’altra fonte di inquinamento a cui ci sarebbe da aggiungere l’enorme afflusso di veicoli che andrebbe in direzione zona industriale per “dare da mangiare” a questo maxi impianto.

Troppi gli interrogativi senza risposta: perchè un impianto di così grandi dimensioni? In quale discarica andranno i residui? Quanti camion arriveranno nella nostra città?
Oggi abbiamo chiesto spiegazioni in commissione consiliare, ma nessuno dei presenti della maggioranza ha saputo spiegare alcunchè di questo progetto.
Chiediamo con forza al Sindaco e alla regione di fare il possibile e anche di più per impedire la realizzazione di questo scellerato progetto di cui la nostra città non ha assolutamente bisogno.

Sul tema anche Devid Porrello, Consigliere M5S Lazio e Vicepresidente del Consiglio Regionale: “È evidente l’intenzione dell’azienda che ha richiesto l’autorizzazione alla regione di trattare con questo impianto i rifiuti provenienti da altri comuni, in primis Roma, ed è altrettanto evidente che il territorio di Civitavecchia non può permettersi un altro errore di questa portata.

Un impianto inutile e dannoso, sovradimensionato rispetto al fabbisogno previsto nel piano regionale e in aperto contrasto con i principi di autosufficienza e prossimità previsti piano rifiuti regionale recentemente approvato. E’ quindi evidente che la regione debba dare parere negativo a tutela del territorio e dei cittadini, e non lasciarli soli davanti a questa nuova minaccia alla salute e all’ambiente di una terra che ha già pagato abbastanza

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