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L’Unità di Crisi Covid-19: “Dati truccati nel Lazio? Fake news, a raccoglierli è lo Spallanzani”

13 novembre 2020 | 12:39
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L’Unità di Crisi Covid-19: “Dati truccati nel Lazio? Fake news, a raccoglierli è lo Spallanzani”

L’Unità di Crisi della Regione Lazio fa sapere di aver avviato una procedura di risarcimento danni che verrà interamente devoluta all’Inmi Spallanzani

Roma – “La notizia sui dati ‘truccati’ nel Lazio è una fake news destituita di ogni fondamento e di assoluta gravità per la rappresentazione che viene data”. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio.

I dati nella Regione Lazio – spiegano – vengono raccolti e gestiti dall’Istituto Spallanzani, che smentisce con la nota allegata. Nei 21 indicatori del monitoraggio settimanale dell’Iss per la valutazione del rischio, il calcolo del tasso di positività viene effettuato solo su tamponi molecolari. Avviata da Avvocatura regionale una procedura di risarcimento danni che verrà interamente devoluta all’Inmi Spallanzani. Oltre al virus bisogna combattere anche contro le fake news”.

La nota dell’Istituto Spallanzani

La corretta gestione dei dati e del debito informativo nel Lazio è garantita da Inmi Spallanzani, Seresmi (Servizio Regionale Sorveglianza e Controllo Malattie Infettive). Nei 21 indicatori del Monitoraggio settimanale dell’Iss per la valutazione del rischio, il calcolo del tasso di positività viene effettuato solo sui tamponi molecolari.

Il Lazio è stata tra le prime regioni italiane ad aver utilizzato su vasta scala i test antigenici per gli screening che secondo le circolari del Ministero della Salute possono essere utilizzati, in determinati casi, senza necessità di convalida con test molecolare. L’Inmi Spallanzani ha emanato già da diverso tempo una nota tecnica a cura del Laboratorio di Virologia condivisa con Iss e Ministero della Salute per cui nel caso di test rapido per antigene Sars-Cov-2 a lettura fluorescente, i casi con valore di cut-off uguale o superiore a 10 non necessitano di conferma molecolare poiché il valore predittivo positivo è estremamente elevato con un tasso di conferma che si avvicina al 100%.

Conseguentemente è stata data indicazione via Pec a tutte le strutture di attenersi a tale procedura nella massima trasparenza.
Pertanto, non vi è alcuna somma tra test molecolari e test antigenici ma vengono correttamente inseriti solo i test molecolari, i test molecolari per convalida di test antigenici positivi e i test antigenici che non necessitano di convalida.

Questo dato è assolutamente corretto e tecnicamente valido. Pertanto la notizia di una possibile alterazione dei dati è completamente destituita di fondamento, anzi è vero il contrario poiché se non venisse inserito il corrispondente test antigenico a fronte di un caso positivo con cut-off superiore o uguale a 10, si altererebbe il denominatore.

In questa fase della pandemia è assolutamente necessario utilizzare in maniera appropriata tutti gli strumenti che la scienza e la tecnica ci mettono a disposizione e prossimamente anche i test antigenici su campione salivare. Il Lazio ha fatto da apripista all’ampliamento delle politiche di testing e questo è, oggi, determinante nel controllo e nella sorveglianza attiva dell’epidemia e abbiamo messo a disposizione del Ministero della Salute e delle altre regioni tutti i documenti tecnici predisposti dallo Spallanzani.
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