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Limardo, il campione olimpico che fa il rider per sopravvivere: “Ad ogni consegna, sogno le Olimpiadi”

17 novembre 2020 | 13:00
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Limardo, il campione olimpico che fa il rider per sopravvivere: “Ad ogni consegna, sogno le Olimpiadi”

50 chilometri al giorno in bicicletta per volare in Giappone. Dopo smesso l’allenamento il campione di Londra 2012 sale in sella guadagnandosi da vivere

Lodz – Si è trasferito da bambino in Polonia, seguendo le orme di suo zio, campione di scherma. Ma a scuola in Venezuela Ruben veniva bullizzato per la sua passione verso uno sport che non veniva praticato nel suo Paese. E’ il baseball la disciplina nazionale in una delle nazioni sudamericane più grandi e Limardo voleva sfondare nella scherma.

Lo ha fatto da grande. Campione olimpico nella spada individuale a Londra 2012 e poi due titoli mondiali vinti (2013 e 2018). E adesso? Il campione naturalizzato polacco si allena a Lodz, ma i soldi non gli bastano per sopravvivere. Quando il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto slittare i Giochi nel 2021, gli sponsor che seguivano lui come i suoi compagni di squadra hanno arrestato i fondi e allora l’unico rimedio per sopravvivere, in attesa delle Olimpiadi, è lavorare. E lo fa Limardo, insieme agli altri campioni della Nazionale venezuelana. Tutti in Polonia, portati nel paese dell’est europeo proprio da Limardo, con l’aiuto di una fondazione. Fanno i riders.

Portano il cibo di asporto sulle spalle, tutti i giorni, sentendo il peso concreto del sacrificio e del sudore di ogni normale lavoratore. La mattina si allenano in pedana per non perdere la forma fisica e quei sogni di campioni dello sport che li porteranno in Giappone, e il pomeriggio, dopo la doccia post sudate di stoccate e affondi con le armi sportive. Il sogno di Limardo è volare in Giappone, aspettando che la Federscherma internazionale riapri le competizioni per la qualifica. Una favola della quotidianità quella del bicampione mondiale e campione olimpico.

La crisi economica e il Covid-19 hanno frenato i sogni di gloria, arrestando quei guadagni preziosi da cui lo sport può avere ricavi importanti, fondamentali per mandare avanti il movimento e in tutto il mondo. Anche la Nazionale venezuelana ha risentito della crisi. E allora ecco un lavoro da svolgere per vivere e sopravvivere, in attesa che torni la normalità. Un esempio di vita quello di Limardo. Di passione per la  scherma, di dedizione al sacrificio per risalire sulla pedana olimpica e mettersi al collo, quella medaglia d’oro,  che  sicuramente stavolta, se riuscirà a farlo, non avrà lo stesso sapore delle altre, ma assumerà un significato diverso: “Pedalo una media di 50 chilometri al giornodice Limardodevo e dobbiamo inventarci un modo per tirare avanti. Non abbiamo rimborsi spese, ridotti all’osso a causa della pandemia. Sono sicuro che le mie pedalate serviranno per partecipare ai Giochi”.

E ad ogni consegna Ruben fa riferimento ad una stoccata verso il destino. Anche lì i sogni si conquistano. Negando le difficoltà, non restando  fermi, ma lottando  contro  di esse. Un campione olimpico non poteva certo fare diversamente.

(Il Faro online)