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Covid-19, il Papa: “Il modo migliore per prenderci cura di noi è proteggere chi abbiamo accanto”

19 novembre 2020 | 18:13
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Il Pontefice: “La profondità della crisi richiede proporzionalmente l’apogeo di una classe politica, che sia capace di alzare lo sguardo e di orientare le legittime differenze alla ricerca di soluzioni praticabili per i nostri popoli”

Città del Vaticano – “La pandemia ha fatto vedere il meglio e il peggio dei nostri popoli e il meglio e il peggio di ogni persona. Ora più che mai è necessario riprendere coscienza della nostra appartenenza comune. Il virus ci ricorda che il modo migliore di prenderci cura di noi è imparando a prenderci cura e a proteggere quanti abbiamo accanto: coscienza di quartiere, coscienza di popolo, coscienza di regione, coscienza di casa comune”.

E’ quanto afferma Papa Francesco in un videomesaggio inviato ai partecipanti al Seminario virtuale, promosso dalla Pontificia Commissione per l’America Latina, la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e dal Consiglio Episcopale Latino-Americano (Celam), che si svolge dal 19 al 20 novembre sul tema “America Latina: Iglesia,
Papa Francisco y los escenarios de la pandemia“.

“È tempo che il tratto distintivo di quanti sono stati prescelti dai loro popoli per governarli sia messo al servizio del bene comune e non che il bene comune sia posto al servizio dei loro interessi. Tutti conosciamo le dinamiche della corruzione che va in questa direzione. E ciò vale anche per gli uomini e le donne di Chiesa; perché quelle interne ecclesiastiche sono una vera lebbra che fa ammalare e uccide il Vangelo“, aggiunge il Pontefice.

“Siamo consapevoli che gli effetti devastanti della pandemia continueranno a essere sperimentati per molto tempo, soprattutto nelle nostre economie, e che richiedono attenzioni e proposte solidali e creative per alleviare il peso della crisi”, prosegue il Santo Padre.

“Nel Regno di Dio, che già comincia in questo mondo, il pane arriva a tutti e c’è abbondanza, l’organizzazione sociale si basa sul contribuire, condividere e distribuire, non nel possedere, escludere e accumulare”, continua il Pontefice che sottolinea come “per questo motivo siamo tutti chiamati, individualmente e collettivamente, a svolgere il nostro lavoro o missione in modo responsabile, trasparente e onesto”.

“La profondità della crisi – aggiunge Francesco – richiede proporzionalmente l’apogeo di una classe politica, che sia capace di alzare lo sguardo e di orientare le legittime differenze alla ricerca di soluzioni praticabili per i nostri popoli”.

“Il discredito dell’altro ha come unico effetto di far crollare la possibilità di trovare accordi che aiutano a sollevare le nostre comunità, ma soprattutto i più esclusi, dagli effetti della pandemia. E in America Latina, non dovunque ma in gran parte dell’America Latina abbiamo una grandissima capacità di screditare gli altri“, ha ironizzato il Papa che si è infine rivolto a chi “esercita responsabilità politiche” invitando a riunirsi per “riabilitare la politica”, “vocazione altissima”, “una delle forme più preziose di carità, perché ricerca il bene comune”.

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