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Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, il messaggio del Comune di Nettuno

Il sindaco Coppola: "I bambini stanno pagando un prezzo altissimo durante questa pandemia eppure, ogni giorno, si dimostrano tra i più osservanti"

Nettuno – Ricorre oggi, 20 novembre, la Giornata Universale del Bambino e il Comune di Nettuno, in questa occasione, vuole rivolgere un pensiero a tutti i bambini del territorio, e non solo.

“Il difficile momento storico che stiamo vivendo dettato dall’emergenza sanitaria in corso – dichiara il sindaco Alessandro Coppola – ha costretto tutti noi a cambiare routine e abitudini. Un cambiamento difficile soprattutto per i bambini costretti ad un distanziamento forzato e innaturale dai loro amici e da alcuni dei loro affetti più cari. I bambini sono i nostri piccoli eroi perché stanno pagando un prezzo altissimo durante questa pandemia eppure, ogni giorno, si dimostrano tra i più osservanti delle norme sanitarie vigenti. Spesso ci ostiniamo a voler insegnare loro tutto, quando dovremmo, ancora più spesso, fermarci ed imparare noi da loro. Presto potranno tornare, senza restrizioni di sorta, a scuola, a giocare, ad incontrare gli amici, ma solo se ognuno di noi nel proprio quotidiano farà del suo meglio, osservando le prescrizioni sanitarie, per battere il coronavirus”.

“Il mio augurio più grande e che si vinca al più presto la battaglia contro questo nemico ostico e invisibile chiamato coronavirus – aggiunge l’assessora alle Politiche Sociali Maddalena Noce –. Prima la nostra società riuscirà in questa impresa, prima i nostri figli e nipoti potranno tornare alla normalità. Noi adulti abbiamo il dovere e la responsabilità di supportare i bambini in questo momento così complicato che rischia di influire sulla loro crescita umana profondamente colpita dalla forzata mancanza di socialità con i coetanei. Il futuro delle nuove generazioni, oggi più che mai, è nelle nostre mani e nei nostri comportamenti responsabili”.

Di seguito riportiamo il contributo del garante dell’Infanzia del Comune di Nettuno, dottoressa Maria Pia Baldo, in occasione della Giornata Universale del Bambino.

Nel 1954, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite raccomandò a tutti i Paesi di istituire la Giornata Universale del Bambino. La data prescelta fu, appunto, quella del 20 novembre. L’intenzione era quella di far osservare un giorno di fratellanza e di comprensione tra e per i bambini di tutto il mondo, in modo da promuovere il loro benessere.

Cinque anni più tardi, la stessa Assemblea adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, che andava ad affiancare la più nota Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo che era stata varata il 10 dicembre del 1948. Questo non era un doppione ad uso e consumo dell’infanzia, tutt’altro. Con il passare degli anni, infatti, ci si era accorti che l’infanzia stessa necessitava di protezioni e diritti speciali, diversi da quelli riservati agli adulti.

Malgrado gli impegni presi e sottoscritti da quasi tutte le nazioni, però, i risultati non sono ancora ottimali. Infatti , secondo l’Unicef, l’agenzia dell’Onu per la protezione dell’infanzia, ogni anno milioni di bambini sono vittime di violenze di vario genere. In tutti i Paesi, Italia compresa, i bambini subiscono abusi come l’abbandono, lo sfruttamento lavorativo, le punizioni corporali umilianti, il reclutamento coatto nelle forze armate, nonché pratiche considerate “tradizionali” quali il matrimonio forzato e precoce e le mutilazioni genitali.

Crescere subendo queste violenze condiziona spesso in modo irrimediabile l’integrità fisica e psichica di qualsiasi bambino. Per questo, ovvero per ricordare a tutti che i bimbi hanno diritti civili, sociali, politici, culturali ed anche economici, noi vogliamo dare particolare solennità a questa Giornata mondiale del bambino. Tanto più che cade in un periodo per tutti noi particolarmente difficile, in quanto interamente condizionato dal Covid-19 che sta avendo un enorme impatto proprio sui bambini. Infatti, a parte le sempre più gravi difficoltà economiche delle famiglie e che hanno immediate conseguenze sui figli, ai bambini mancano i normali e fondamentali punti di riferimento sia nel campo della scuola, sia in quello delle loro indispensabili attività motorie ed affettive.

Per questo, il nostro Comune sta seguendo con estrema attenzione il difficile evolversi della situazione ed ha messo in atto una serie di accorgimenti in favore delle famiglie e, soprattutto, dell’infanzia. Oltre alla tradizionale attività dell’Assessorato ai Servizi sociali, adesso esiste l’Ufficio del Garante dell’infanzia che sta lavorando incessantemente per riattivare quello che viene chiamato il “Protection network”, ovvero quella rete di protezione che, partendo dai Servizi sociali, fa leva sulla collaborazione delle scuole, delle forze dell’ordine fino ad arrivare al centro anti-violenza, in modo da creare una vera e propria “rete” di sicurezza per i minori.

Ma non possiamo essere gli unici ad agire. Oltre a queste numerose persone desiderose di prendersi volontariamente carico di questi gravosi problemi, anche le famiglie debbono lavorare per limitare al massimo i danni per i bambini, i loro e quelli degli altri. Mai come in questo momento, infatti, c’è la necessità di stringerci tutti e di cooperare uniti per uscire da un apparente vicolo cieco.

Oggi sembra che si stia smettendo di vivere per paura della morte. Certo, la morte è inevitabile ma, come disse il grande scrittore russo Turgenev, “la cosa più interessante della vita è proprio la morte”. Per Turgenev, infatti, essere coscienti della nostra fine, impone la ricerca del senso della vita, che diventa così il primo e più importante dei compiti dell’uomo. Riprendiamo in mano la nostra vita, dunque, e lottiamo per noi e, soprattutto per i nostri figli. Parliamo con loro, aiutiamoli a superare questo momento inaspettato e, perciò, ancora più difficile. Non dimentichiamoci delle parole che Dante Alighieri fa dire ad Ulisse per convincere i suoi compagni che hanno paura di seguirlo nel viaggio verso l’ignoto: “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Seguiamo, dunque, la virtù e cerchiamo anche noi la conoscenza. Facciamolo per noi, pensando ai nostri figli e a tutti i bambini del mondo e così potremo indicare la strada a tutti loro.
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