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Latina, prende per i capelli e minaccia di morte la moglie: arrestato 56enne

20 novembre 2020 | 13:52
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Latina, prende per i capelli e minaccia di morte la moglie: arrestato 56enne

il Tribunale di Latina nel 2018 ha condannato il 56enne a 2 anni per maltrattamenti in famiglia

Latina – Ieri pomeriggio i poliziotti della squadra Mobile di Latina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina nei confronti di 56enne nato in Tunisia già conosciuto alle forze dell’ordine.

La misura cautelare è l’epilogo di un’attività di indagine dei poliziotti della Questura, che ha evidenziato i comportamenti violenti dell’uomo, consistenti in ripetuti maltrattamenti fisici e psichici ai danni della moglie.

In particolare, nel settembre 2014, il tunisino, dopo essere rincasato ubriaco, senza alcun motivo, ha aggredito e menato la moglie strappandole i capelli.

Dopo questo ed altri episodi, il Tribunale di Latina nel 2018 ha condannato il 56enne tunisino a 2 anni per maltrattamenti in famiglia applicandogli la misura cautelare del divieto di avvicinamento che terminava lo scorso febbraio.

Da quel momento la donna subiva nuovamente dal marito tutta una serie di violenze e prevaricazioni fino a all’episodio certamente più allarmante di aprile scorso, quando la stessa, mentre faceva la spesa in un supermercato di Borgo Sabotino, veniva avvicinata dal 56enne che la minacciava dicendole: ” ti faccio fare una brutta fine….ti faccio passare una brutta vita”.

La donna scappava all’interno della sua auto per timore di essere aggredita mentre l’uomo iniziava a dare pugni e calci al finestrino. Ieri per il tunisino è scattato l’arresto e si sono aperte le porte del carcere.

Si tratta di una delle numerose attività della Polizia di Stato di Latina che è particolarmente attenta alle problematiche che afferiscono i soggetti più vulnerabili, tanto che, presso la squadra Mobile è stata individuata dal ministero dell’Interno una specifica Sezione composta da personale altamente specializzato nella trattazione dei reati contro la persona ed in particolare di quelli commessi contro i cosiddetti “soggetti deboli”, consumati in ambito intrafamiliare, nei confronti di donne e minori, e per i quali il legislatore ha recentemente emanato nuove direttive confluite nel c.d. Codice Rosso.

Il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Latina guidata dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco e dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza che hanno redatto delle linee guida e dei protocolli tali da rendere l’intervento delle Forze dell’ordine e della magistratura sempre più efficace e rapido, hanno consentito di eseguire un elevato numero di misure cautelari a tutela delle parti offese.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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