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Ostia: le spiagge libere avranno nuovi nomi. Ecco a cosa servono le targhe di Roma Capitale

21 novembre 2020 | 13:41
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Ostia: le spiagge libere avranno nuovi nomi. Ecco a cosa servono le targhe di Roma Capitale

Ieva: “Sono state collocate all’ingresso delle spiagge libere passerelle di cemento colorate; le spiagge prenderanno ora i nomi dei colori delle stesse passerelle, nomi contrassegnati dalle colonnine”

Ostia – Comparse da poche settimane sul litorale ostiense, alte un metro e mezzo circa e con il logo di Roma Capitale: sono le colonnine che definiscono i nuovi nomi delle spiagge libere che hanno fatto incuriosire non poco i cittadini, che hanno commentato e domandato sul web da dove provengano e soprattutto, perché le spiagge libere siano state “ribattezzate”.

L’assessore all’Ambiente, Territorio e Sicurezza del X Municipio, Alessandro Ieva, spiega l’origine di queste colonnine e perché siano stati assegnati proprio questi specifici nomi. Saranno in totale quindici, verranno disseminate su tutto il lungomare, mentre alcune sono  già visibili a Ostia Ponente in direzione del porto. Alcune dovranno essere collocate prossimamente: quella dell’Idroscalo, dell’ex locale Med, accanto al Canale Dei Pescatori, la Spiaggetta e l’Amanusa.

“Le colonne con i nomi delle spiagge s’inseriscono in una serie d’interventi più ampi dedicati all’accessibilità delle spiagge. Sono state collocate all’ingresso delle spiagge libere passerelle di cemento, inamovibili. Negli anni passati, rampe e passerelle d’accesso in legno subivano atti vandalici, spesso sono state bruciate. Con le nuove in cemento abbiamo realizzato gli obiettivi relativi all’accessibilità: i nomi delle spiagge prenderanno ora i nomi dei colori delle stesse passerelle. Siccome il problema era appunto quello di renderle raggiungibili da tutti, il progetto è stato approvato dalla maggioranza senza particolari problemi”.

Ad Ostia ponente, anche se parzialmente ricoperto di sabbia, è visibile il susseguirsi di passerelle di diversi colori, la passerella rosa ha dato nome alla “Spiaggia Rosa“, quella gialla alla “Spiaggia Limone” e così a perdita d’occhio. Come aggiunge poi l’assessore Ieva, l’idea di ridefinire le spiagge attraverso nuove denominazioni, fa parte del progetto “Un mare di colori“, iniziato nell’estate 2019.

L’intento è rinnovarle (liberarle?) dalla fusione identitaria con i chioschi che animavano il litorale fino a qualche anno fa e che costituiscono ancora oggi la memoria dei cittadini ostiensi e delle storiche estati romane: il Faber Beach si chiama ora “Spiaggia Verde” e l’ex Arca, che è stata ripulita e risollevata dalla situazione di degrado in cui riversava, è diventata “Spiagga S.P.Q.R.” 

L’elenco delle spiagge

Le colonnine sono dunque rappresentative sia di una ridefinizione identitaria delle spiagge, sia dell’accessibilità. Complessivamente, saranno:

L’investimento

L’investimento a monte per i lavori per l’accessibilità è stato di circa 6/7mila euro, che sono stati utilizzati per i lavori, i materiali, le pose, le ringhiere: lavori che devono essere ancora completati e che saranno visibili nei prossimi mesi in quasi tutte le spiagge libere del lungomare.

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