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Black Friday, addio vestiti: gli italiani online acquistano videogame, pc e smartphone

26 novembre 2020 | 06:32
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Black Friday, addio vestiti: gli italiani online acquistano videogame, pc e smartphone

Comprano più articoli di tecnologia rispetto ai vestiti: lo dice una ricerca di AvantGrade.com

Roma – Gli italiani sembrano pensare meno al lockdown e più ai regali di Natale. In una situazione in cui le restrizioni sociali dovute ai contagi da Covid-19, fanno aumentare il tempo trascorso in casa e di conseguenza anche gli acquisti online, le ricerche su Google legate al momento pandemico sono diminuite e soppiantate da una crescita di attenzione verso lo shopping, con impennate a favore dei grandi colossi come Amazon.

Questo è quanto emerge dalla ricerca di AvantGrade.com, agenzia Seo che, in occasione del 27 novembre, data del Black Friday, ha raccolto ha analizzato i dati di Google Trends dell’ultimo mese. Quali sono le parole chiave più ricercate rispetto agli acquisti online?

La parola “Black Friday ” fa parte del linguaggio comune

Tra i dati più evidenti dei Google Trends, emerge che la parola “Black Friday” ha sostituito nelle ricerche frequenti le parole “saldi” e “sconti”, con rapporto di 10 a 1. Questo potrebbe significare che il neologismo, esploso nel linguaggio comune soltanto negli ultimi decenni, sostituisca sempre più gli altri due termini di ricerca,  soprattutto in occasione del Black Friday e del Cyber Monday, che ha luogo il 30 novembre. Al secondo posto, le parole che stanno salendo la curva, subendo un incremento di ricerca sono “Zara Black Friday” e “Amazon Black Friday“. Con un margine significativo, anche se inferiore, i clienti digitano ancora frequentemente “Black Friday Data”, per avere conferme in che giorno specifico avrà inizio la “ricorrenza degli sconti”.

“Si conferma l’amore per il Black Friday degli italiani – commenta Ale Agostini, Direttore di AvantGrade e autore Hoepli -. Il termine è diventato un vero e proprio neologismo correlato sia ad Amazon  che alle caten

e retail focalizzate sulla tecnologia. A pochi giorni dalla fatidica data, le ricerche di Google certificano come questo termine superi enormemente parole italiane legate alle promozioni come sconti o saldi. Per molti resta ancora l’incertezza sulla data esatta”.

Non tutti sanno, infatti, che il Black Friday nasce originariamente come il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento, e che fin dagli anni ’60 ha luogo sempre il quarto giovedì di ogni novembre, segnando la data ufficiale di inizio spese per il periodo natalizio.

La tecnologia vs moda: vince la Play Station 5 sull’Xbox

Unieuro batte Zalando (e Zara): il Black Friday delle offerte tecnologiche, nelle ricerche su Google, supera quelle sugli acquisti di vestiti, soprattutto facendo uno zoom sugli ultimi giorni del mese: c’è stata un’impennata di ricerche di articoli elettronici che ha battuto quelle delle settimane precedenti focalizzate sulla moda.  I siti di articoli elettronici più cercati sono stati Euronics, Unieuro, Mediaworld: Zalando e Zara non sono ai primi posti.

Per quanto riguarda invece l’uscita delle nuove consolle Xbox e Playstation5, Google Trends svela che la preferenza dei consumatori è orientata verso la Playstation 5: se a ottobre le ricerche erano ancora equamente divise tra le due, i primi di novembre hanno visto un’incremento decisivo nella ricerca di offerte dedicate alla seconda. Questi dati sottolineano inoltre il maggior interesse e l’aumento di ricerche per il Black Friday man mano che la data si avvicina.

I soldi spesi sono di più, meno i canali scelti

Un importante ricerca di mercato di Gfk, dedicata al Black Friday 2020, evidenzia ancora una volta come la didattica a distanza, il lavoro smartworking e l’aumento del tempo trascorso in casa abbiano portato a un incremento dell’attenzione per la cucina, il benessere della persona e per una maggiore disponibilità agli acquisti online.

È salita a 210euro la disponibilità media di soldi impiegati nelle spese sul web, (anche se con differenze significative rispetto alle diverse categorie di consumatori), di cui il 62% verrà effettuato su siti già precedentemente usati. Cresce dunque la diffidenza a comprare dove non si conosce bene e aumenta di un 3% l’interesse per l’acquisto di libri.

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