Roma, minacciano con il coltello lo zio per soldi: arrestati due dei quattro aggressori

30 novembre 2020 | 13:15
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Roma, minacciano con il coltello lo zio per soldi: arrestati due dei quattro aggressori

Le Forze dell’ordine vanno avanti con le indagini per rintracciare i complici

Roma – Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Viminale e Trastevere ad intervenire nel tardo pomeriggio di ieri in via Principe Umberto per la segnalazione di una lite animata tra più persone.

Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, hanno notato la presenza di un uomo disteso sul marciapiede che lamentava forti dolori.

Lo stesso ha raccontato di essere stato aggredito da 4 persone, due conosciuti perché suoi nipoti che, al suo rifiuto di consegnargli i soldi, 400 euro, lo hanno colpito al capo, all’addome ed in altri punti del corpo con pugni sferrati, brandendo tra le mani un grosso coltello da cucina con il manico in plastica.

La vittima durante il suo racconto ha proseguito dicendo che, con il manico era stato colpito alla testa e per questo, i due aggressori, quelli sconosciuti, erano scappati mentre i suoi nipoti si erano rifugiati in casa.

Assicurata la vittima alle cure dei sanitari del 118, nel frattempo arrivato sul posto, i poliziotti sono andati a far visita agli aggressori.

Una volta all’interno, oltre a rintracciare entrambi, gli agenti hanno rinvenuto, appoggiato su di uno stendino, un coltello di grandi dimensioni con il manico in plastica – identico a quello descritto dalla vittima e per questo sequestrato.

Identificati due dei quattro aggressori, un 35enne e un 32enne, sono stati accompagnati negli uffici del commissariato per ulteriori accertamenti e poi arrestati per rapina aggravata in concorso e lesioni personali e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’udienza di convalida.

Sono in corso accertamenti per risalire all’identificazione dei complici.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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