contributi pubblici |
Redazionali
/

Comune di Viterbo: contributo per l’abbattimento delle barriere architettoniche

2 dicembre 2020 | 08:00
Share0
Comune di Viterbo: contributo per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Sia la normativa nazionale che quella regionale, dunque, prevedono delle agevolazioni

Il problema delle barriere architettoniche è purtroppo, ancora oggi, molto presente sul territorio nazionale. Non solo per quanto riguarda le case private ma anche per quanto riguarda i servizi pubblici e le piazze. Tuttavia alcuni comuni italiani offrono dei contributi in più, rispetto a quelli nazionali, per abbattere queste barriere. È infatti possibile ottenere dei rimborsi in più se si vuole installare un montascale a Viterbo o in un’altra città del comune, per esempio, oppure se si vuole effettuare qualche altro tipo di lavoro volto proprio all’abbattimento delle barriere architettoniche in favore delle persone con disabilità motoria.

Sia la normativa nazionale che quella regionale, dunque, prevedono delle agevolazioni per l’abolizione delle barriere architettoniche ed è possibile ottenere una precedenza, se si è invalidi con difficoltà di deambulazione, agli alloggi dell’edilizia economica e popolare siti nei piani terreni.

Inoltre, la legge n. 13/1989 prevede un contributo sull’abbattimento delle barriere architettoniche nella propria abitazione e\o in parti comuni del condominio che include anche l’installazione di montascale e piattaforme elevatrici. Per ottenere tale contributo, la persona disabile, o chi ne esercita la tutela, deve inoltrare al sindaco del Comune dove è situata l’abitazione la domanda con allegato il certificato medico che attesti l’effettiva disabilità e la descrizione delle opere e della spesa prevista per i lavori. Tale domanda deve essere inviata entro e non oltre il 1° marzo di ogni anno.

È l’Ufficio Casa, al Comune di Viterbo, ad occuparsi di ciò che concerne l’Edilizia Residenziale Pubblica, compresa la gestione delle domande di richiesta dei contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

All’Asl del comune di residenza, invece, è possibile richiedere la concessione gratuita di un montascale, destinato a “soggetti totalmente non deambulanti dimoranti abitualmente in edifici sprovvisti di ascensore idoneo, serviti da scale non superabili mediante l’installazione di una rampa”.

Per ottenere la concessione gratuita di un montascale occorre la prescrizione di un medico specialista, una valutazione del bisogno ed è necessaria l’autorizzazione del dirigente del settore dell’Asl competente.

La legge n. 13/1989, inoltre, prevede delle agevolazioni fiscali del 19% per i privati per l’installazione di montascale per disabili senza il bisogno di alcuna domanda per la concessione edilizia in quanto l’installazione di un montascale non richiede nessun tipo di lavoro di muratura o altro.

Il contributo del 19% è destinato a tutte le persone portatrici di handicap o che abbiano delle limitazioni o menomazioni fisiche permanenti che compromettano in parte o totalmente la mobilità, inoltre non è richiesto nessun riconoscimento di invalidità purché si presenti una patologia tale da rendere impossibile l’utilizzo autonomo e sicuro di una rampa di scale o di altri ostacoli, attestata da un certificato medico.

Oltre alle agevolazioni fiscali regolate dalla legge n. 13/1989 è possibile ricorrere anche al Bonus Ristrutturazione 2020 secondo cui le persone con handicap fisici hanno diritto ad un rimborso pubblico che copre fino al 50% della spesa sostenuta su una spesa massima di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare per l’installazione di un montascale o di altre strutture analoghe che hanno sempre lo scopo di abbattere le barriere architettoniche.

Tale rimborso può essere detratto dall’imposta sul reddito di persone fisiche sia per l’acquisto di un montascale che per la sua installazione.

Per ottenere il Bonus occorre inserire nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile, gli estremi di registrazione dell’atto e tutti gli altri dati richiesti nella domanda che servono a controllare la detrazione.

Dopo aver inoltrato la richiesta occorre comunicare all’Asl del comune di residenza le generalità del committente dei lavori, il tipo di intervento da realizzare, i dati identificativi dell’impresa che effettuerà i lavori con esplicita assunzione di responsabilità e la data di inizio dei lavori di recupero tramite raccomandata.

Inoltre, entro 90 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori, vi è l’obbligo di comunicare all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile tutte le informazioni relative ai lavori effettuati sul sito ufficiale dell’ente.

Il rimborso può essere richiesto anche in caso di lavori presso edifici condominiali. In questo caso i bonifici di pagamento devo riportare i codici fiscali di tutte le persone interessate alla detrazione fiscale. Nel caso in cui i gli interventi vengano realizzati su parti comuni condominiali, sui bonifici deve essere riportato il codice fiscale del condominio e quello dell’amministratore o di chi effettua il pagamento.

Infine, in aggiunta alla detrazione fiscale prevista per le ristrutturazioni di immobili, è possibile ottenere anche un’aliquota IVA agevolata al 4% per l’acquisto di mezzi finalizzati all’accompagnamento, alla deambulazione e al sollevamento dei disabili tra cui: