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Nuovo Dpcm, a Natale e Capodanno divieto di spostamento anche tra comuni

2 dicembre 2020 | 10:56
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Nuovo Dpcm, a Natale e Capodanno divieto di spostamento anche tra comuni

Il coprifuoco resta alle 22. Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti chiudono alle 18.

Roma – Vietato uscire dalle città a Natale e Capodanno, niente deroghe per raggiungere familiari o amici che abitano in altre regioni. Lo stop agli spostamenti per le feste è tra le misure che il governo si appresta a introdurre con il nuovo Dpcm.

A partire dal 21 dicembre non sarà possibile passare da una Regione all’altra. Spostamenti vietati anche tra le regioni in zona gialla, ovvero quelle a minor rischio Covid. E’ questa, a quanto si apprende, la decisione assunta nel corso della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza sul provvedimento che verrà varato a breve.

Ricongiungimenti e seconde case

A quanto si apprende, non ci saranno deroghe alle misure anti-Covid per i ricongiungimenti familiari durante le festività natalizie. “Non sarà possibile raggiungere i nonni per il Natale. E’ giusto così, vanno protetti“, spiega una fonte di governo.

Dal 21 dicembre sarà vietato spostarsi nelle seconde case, nell’ambito della stretta in arrivo per le vacanze natalizie. Per evitare che la curva dei contagi risalga non sarà possibile spostarsi da un Comune all’altro il 25 e il 26 dicembre, nonché il 1 gennaio.

Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti chiudono alle 18

Si profila l’apertura di bar e ristoranti a Natale e alla vigilia, ma sempre rispettando l’orario di chiusura alle 18. Nessuna deroga per quanto riguarda il coprifuoco che resta fissato alle 22, mentre i negozi potranno restare aperti fino alle 21.

Confermata invece la chiusura degli impianti sciistici nelle festività natalizie. Ancora non “è stata presa un decisione finale”, spiega una fonte di governo, se accompagnare o meno a questo anche la chiusura degli alberghi. Lo stesso premier Conte nella riunione del pomeriggio di ieri con i capigruppo aveva accennato al problema della chiusura degli alberghi solo in montagna. Sul punto c’è stato un braccio di ferro alla riunione con i capidelegazione divisi tra ‘rigoristi’ e ‘aperturisti’ e il confronto è ancora aperto. (fonte: Adnkronos)