Le novità editoriali

Quali libri regalare a Natale? Ecco i famosi bestseller italiani, pubblicati nel 2020

3 dicembre 2020 | 15:14
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Quali libri regalare a Natale? Ecco i famosi bestseller italiani, pubblicati nel 2020

Gramellini, Arminio, Ozpetek e il femminismo: le novità editoriali che devono il loro successo anche al lockdown

di Linda Sogaro

Roma – Dalla letteratura greca e latina, da Boccaccio e poi secoli dopo Manzoni, da Camus a Jorge Amado: le grandi epidemie del passato hanno da sempre animato  e stimolato il genio degli scrittori, che proprio partendo dal ritratto di un preciso momento storico, hanno creato i più grandi capolavori della letteratura, come il Decameron e i Promessi Sposi.

I bestseller che sono stati pubblicati nel 2020 e quelli che verranno scritti nei prossimi mesi, saranno inevitabilmente plasmati dal periodo pandemico da Covid-19, ancora in corso. Che i contenuti siano esplicitamente riferiti a fatti o dinamiche attuali, realmente accaduti a causa della diffusione del virus, o anche solo per il fermento creativo dovuto a un rallentamento dei ritmi di vita e al distanziamento sociale,  il momento storico sta lasciando un segno sulla letteratura, che ne è portavoce.

Nel 2020 sono state molte le pubblicazioni di libri di artisti o personaggi italiani famosi, che per settimane sono rimasti in vetta alle classifiche e che racchiudono in sè le prime, nuove immagini di una realtà toccata e che si sta trasformando in modo inarrestabile. Vediamo, nel dettaglio, quali sono, in vista dello shopping pre-natalizio, come suggerimenti di regali per amici e parenti.

– C’era una volta adesso, Massimo Gramellini (Longanesi, 228 pag. 16,05€)

Esce oggi, 3 dicembre 2020, l’ultimo attesissimo libro del giornalista e conduttore Gramellini. In libreria la sua ultima opera che racchiude un quadro dell’attuale momento storico attraverso le immagini che l’Italia ha vissuto in mondovisione, come i canti dal balcone, la scuola rinchiusa nei computer, gli amori che vivono storie impossibili: le storie che lo stesso Gramellini ci ha raccontato quotidianamente nelle sue rubriche sul Corriere della Sera. Questa volta però, la narrazione si svolge attraverso gli occhi di un bambino di otto anni, Mattia, che diventa portavoce “di quello che un giorno racconteremo ai nostri nipoti.”

Il piccolo, che rimane chiuso in casa con un padre che detesta, comprende che crescere significa cambiare la prospettiva delle cose, persino il modo con cui guardiamo i nostri nemici, nell’aiuto che gli viene da una nonna che ama i libri e da una sorella nel pieno della ribellione adolescenziale. In una sfida che ha riguardato tutti indistintamente, Gramellini da spazio all’osservazione, alla vita di tutti noi e lo fa sempre con un filo di ironia ma anche di speranza.

“Fidati della vita, disse, è una scrittrice piena di sorprese, ne avrà una anche per te”.

La cura dello sguardo, di Franco Arminio (Bompiani, 202 pag. 16,00€)

Prima di tutto frutto di una mente poetica, “La cura dello sguardo” è stato pubblicato a luglio 2020 ed è l’ultima opera, di incredibile successo, di Franco Arminio. Duecento pagine di testi brevi, scritti in prosa lirica, intrisi di questa nuova poesia contemporanea, dove la prossimità tra i corpi e le persone è diventata pericolosa. Arminio riesce a trattare un tema attuale come il distanziamento sociale in chiave umana, atemporale e per questo universale: la disgregazione soggettiva nella nostra solitudine dagli altri, lo smarrimento verso noi stessi e la paura della malattia.

Tutti gli elementi, anche quelli ricorrenti, della sua opera si fondono in una “Nuova farmacia poetica“, dove i versi sono e diventano ancora una volta l’antidoto alla mancanza viscerale e profonda degli altri. “In un tempo in cui si parla di distanziamento dagli altri, bisogna procurarsi un distanziamento da se stessi, incarnarsi veramente nell’aria del mondo, essere soci della luce”. Non manca l’Arminio paesologo, la personalità di spicco che lotta contro lo spopolamento dei paesi e dei borghi dell’Italia: lo fa sempre attraverso versi asciutti, diretti, a tratti crudi, senza rinunciare alle proprie battaglie.

“Un paese è un posto vecchio, ti nevica addosso anche ad agosto, ti fa solo e introverso anche nella più bella delle feste. In un paese, non ti accorgi quando sei felice”.

– Come un respiro, Ferzan Ozpetek (Mondadori, 168 pag, 9.99€)

Il celebre regista turco, naturalizzato romano, torna con il suo terzo romanzo, pubblicato ad aprile 2020. Dopo “Rosso Instanbul“(2014) e “Sei la mia vita” (2016), editi entrambi da Mondadori, l’autore torna con un racconto ispirato alla vera vicenda della nonna che, per un motivo rimasto non svelato, aveva litigato con la sorella con cui non aveva mai più parlato per il resto della vita. Le bozze, che sono state fatte leggere a Mina in persona, si sono presto trasformate presto in un libro che è schizzato in vetta alle classifiche: un anno fortunato e produttivo per Ozpetek, dato che anche il suo ultimo film,  “La Dea Fortuna“, ha vinto tre Nastri D’Argento e un David di Donatello.

Ambientato nella sua amata Roma e in particolare in una casa di Testaccio, comincia da una coppia in attesa di un paio di amici per pranzo, alla cui porta bussa una sconosciuta. Si chiama Elsa e molti anni prima aveva vissuto in quella stessa casa: porta con sè un fascio di lettere, elemento simbolico nostalgico cui Ozpetek è molto affezionato (alcune sono lettere che lo stesso autore scriveva per un suo antico amore che viveva a Parigi). Inizia da qui una storia che intreccia, come la maggior parte delle sue opere, l’amore per Roma alle atmosfere speziate di Instanbul e segreti e storie mai detti, e si disvelano lungo una trama che, ancora una volta, non sa che essere avvincente. Presto scopriremo se, nel futuro prossimo, diventerà anche un film.

– A Babbo Morto, Zerocalcare (Bao Publishing, 80 pag, 11,00€)

Sulla scia del suo ultimo successo, il thriller grafico “Scheletri“, il fumettista Zerocalcare torna con un anti-racconto dalle atmosfere natalizie, in cui i protagonisti non sono tanto coloro che godono il Natale, quanto quelli che lo preparano “dietro le quinte”. Così, immaginare il lavoro dei folletti dietro la tradizione dei regali natale, diventa un’occasione per una riflessione cinica sul consumismo e sul lavoro. “Amo il Natale, ma volevo accostare le cose tipicamente natalizie a temi più efferati.”, dichiara lo stesso autore in un’intervista per l’Ansa.

Il libro è stato anche pubblicato in versione audio, prodotto e distribuito da Storytel. Uscito il 12 novembre, la graphic novel dell’amato fumettista è un’idea perfetta per un regalo di natale fuori dagli schemi del romanticismo classico legato alle festività.

– “Generazione Z” e le ultime pubblicazioni del femminismo

Dopo il fortunatissimo saggio “Manuale per ragazze rivoluzionarie“, la scrittrice Giulia Blasi, una delle maggiori attiviste del femminismo nel panorama italiano, torna con “Generazione Zedito da Rizzoli e pubblicato a ottobre 2020. Il libro è principalmente rivolto agli adolescenti, ma non solo: la parità, l’immagine di sè, le attribuzioni di genere, i retaggi del patriarcato. Ogni tema viene declinato nel linguaggio caratteristico del “mondo Z”, ovvero dei nati tra il 1995 e il 2004: uno sforzo di accoglienza e comprensione intergenerazionale non indifferente, per chi, come l’autrice, è cresciuto ed è stato adolescente negli anni’80.  L’intento è appunto declinare il linguaggio “del femminismo storico”, per adeguarli e renderli più fruibili a una generazione che ha un diverso linguaggio e che esperisce le classiche tematiche del femminismo in ambienti, interazioni e modalità completamente differenti.

Pubblicato da Laterza, c’è infine “Storie di femminismo quotidiano”, di Emma, una scrittrice francese: con un’introduzione di Michela Murgia, il libro rispetta la linea editoriale dei precendenti lavori, fatti di vignette a colori su scene classiche e semplici, che hanno come tema momenti di vita quotidiani che arrivano con semplicità e immediatezza al lettore.
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