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Scommesse e distanziometro, il Tar Lazio al Comune di Ardea: “Gli asili nido non rientrano tra i luoghi sensibili”

4 dicembre 2020 | 15:53
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Scommesse e distanziometro, il Tar Lazio al Comune di Ardea: “Gli asili nido non rientrano tra i luoghi sensibili”

Il Tar Lazio accoglie il ricorso di un esercente di Ardea, in provincia di Roma, a cui la Questura aveva negato la licenza per una sala scommesse.

Ardea – Gli asili nido non fanno parte dei luoghi sensibili da cui le sale giochi devono rispettare una distanza minima. Così il Tar Lazio nella sentenza che accoglie il ricorso di un esercente di Ardea, in provincia di Roma, a cui la Questura aveva negato la licenza per una sala scommesse.

A 250 metri dai locali, spiega Agipronews, l’amministrazione aveva riscontrato la presenza di un asilo nido, incluso nella lista dei luoghi sensibili del regolamento comunale contro la ludopatia che prevede un “distanziometro ” di 500 metri.

L’inclusione dei “nidi d’infanzia” tra gli istituti scolastici – generalmente considerati spazi sensibili – non è però corretta secondo i giudici. Tale scelta provoca “un sacrificio eccessivo al principio di libertà dell’iniziativa economica privata, nella parte in cui i servizi educativi vengono posti sullo stesso piano degli istituti scolastici e degli altri istituti frequentati dai giovani”.

La necessità di rispettare la distanza minima dalle scuole “risponde all’esigenza di evitare che i soggetti più giovani vengano a contatto con il fenomeno del gioco d’azzardo. Tale esigenza non può certo riguardare i frequentatori dei nidi d’infanzia, che non possono essere considerati “giovani». Gli asili nido, quindi, «non possono essere ricompresi nell’ambito degli istituti scolastici”.

La stessa distinzione era stata fatta dal Comune di Ardea, nella relazione sul provvedimento comunale. “Tale precisazione non è stata tuttavia ritenuta comunque sufficiente dalla Questura di Roma a consentire l’apertura della sala scommessa richiesta dal ricorrente”. Il Tar ha quindi bocciato la decisione della Questura, che dovrà nuovamente valutare la richiesta dell’esercente, e ha annullato anche l’articolo del regolamento comunale nel quale tra i luoghi sensibili sono compresi gli asili nido.