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Formia, le grandi manovre dopo le dimissioni della Villa

I dem: "Soluzioni di breve respiro, ispirate alla sopravvivenza politica e all'ennesimo matrimonio di interessi, non possono vedere la nostra partecipazione”

Formia – Mentre il Covid continua a farla da padroni (nei giorni scorsi, anche un consigliere ha annunciato di essere in quarantena), a Formia non si fermano le consultazioni politiche. L’obiettivo è duplice ed è chiaro: evitare, se possibile, di far crollare il Governo targato Paola Villa (che lunedì ha annunciato le sue dimissioni), ma, soprattutto, evitare che, per gli errori commessi dalla maggioranza, Formia finisca in mano a un Commissario prefettizio. Specialmente in questo delicato momento storico.

Il caso Zangrillo

 Un caso di cui si sta parlando molto in questi giorni, è quello che vede protagonista Eleonora Zangrillo, la capogruppo di FI in Consiglio comunale. Di sua iniziativa, infatti, in prima battuta, la Zangrillo aveva convocato una riunione dei gruppi della minoranza (da cui aveva escluso il gruppo Ripartiamo con voi e il Pd) per provare a dare una seconda chance a questo governo civico.

“La grave crisi amministrativa che stiamo vivendo – aveva spiegato – in Comune non ci consente pause, ma ci impone di avviare un celere confronto interno, coinvolgendo anche le segreterie politiche, per verificare, nei tempi dettati dalla crisi, l’individuazione di un percorso lineare, in modo da costruire un progetto responsabile, affidabile e unitario per governare la città”.

Una possibile svolta in positivo per il Sindaco, che, però, sembrerebbe congelata sul nascere dall’intervento del senatore pontino di FI, Claudio Fazzone, che ha cambiato lo schema di questa convocazione. Della serie: si a una riunione delle minoranze (incluso Ripartiamo con voi), ma per cercare un fil rouge che leghi insieme il centrodestra e non per tirare fuori dai guai la Villa.

Una presa di posizione quella di Fazzone che starebbe alla base dello smorzamento dei toni con cui si è svolto l’incontro tra il Sindaco e la Zangrillo (accompagnata dai suoi colleghi di FI Gianluca Taddeo e Tania Forte). I margini di dialogo sembrano drasticamente ridotti, anche se la Zangrillo ha comunque ascoltato tutto quella che la Sindaca aveva da dire, dichiarando che non esclude ci sia una seconda fase nelle consultazioni. “Non saremo noi a dirle come affrontare questa situazione. Ma la volontà di ripartire, da parte del Sindaco, c’è, ed è notevole”.

La posizione della Lega

 Non solo Fazzone. Ad intervenire in merito alla proposta lanciata dalla Zangrillo, nei giorni scorsi, è stata anche la Lega. Per loro, l’incontro tra le minoranze si poteva anche fare (a patto che partecipassero anche i civici di Ripartiamo con voi), ma solo dopo aver ascoltato cosa aveva da dire il Sindaco. Non prima.

Insomma, dalla Lega è arriva la richiesta di una posizione chiara e netta del centrodestra in merito a questa crisi. No a possibili accordi di palazzo, né promesse di incarichi, ma solo proposte concrete per il futuro di questa città.

Una posizione questa, che ha riacceso gli animi. I toni usati dalla Lega lasciano pensare ai forzisti, infatti, che si stia pensando a una similcopia di quanto successo nelle ultime elezioni a Terracina: un patto tra leghisti, civici, dem e meloniani. Un patto, quindi, che non vedrebbe FI in partita.

I paletti dei dem

 Dopo una lunga consultazione tra l’ex sindaco Bartolomeo e il suo “delfino”, il consigliere Claudio Marciano, i dem hanno deciso di ascoltare quello che il Primo cittadino aveva da dire.

Ma a quanti si siano chiesti se un’alleanza tendente a sinistra sia ancora possibile hanno risposto con franchezza: “Il Partito Democratico e Formia Bene Comune parteciperanno ai colloqui istituzionali proposti dalla Sindaca per affrontare la situazione dimissionaria dell’amministrazione comunale, resa ancora più drammatica dalla crisi pandemica. Lo faremo nella chiarezza delle nostre idee, in coerenza con il percorso politico finora intrapreso.

Resta, infatti, invariato il giudizio negativo sull’operato politico e amministrativo della Giunta dimissionaria. In questi due anni e mezzo, Formia non è stata adeguatamente governata. In Consiglio Comunale il nostro gruppo, pur distinguendosi per diverse iniziative propositive come quella sull’acquacoltura, non ha condiviso le scelte dell’amministrazione sulla privatizzazione dei parcheggi e sulle politiche di bilancio. Ha dovuto inoltre registrare gravi ritardi sulle opere pubbliche, l’assenza di una visione strategica sulle scelte urbanistiche, sulla mobilità, sulle politiche sociali e culturali.

Formia – ha concluso Marciano – ha bisogno di una svolta politica e programmatica, e di un governo solido che possa attuarla. Soluzioni di breve respiro, ispirate alla sopravvivenza politica e all’ennesimo matrimonio di interessi, non possono vedere la nostra partecipazione.

La decisione degli ex

 In questo caos calmo che sta attraversando il Municipio di via Vitruvio, resta ancora da chiarire una cosa: che cosa faranno Giovanni Costa e Antonio Capraro, due “ex” di Paola Villa, ora passati ai banchi dell’opposizione.

Non sono mancate le telefonate da parte del Primo cittadino e, sul piatto, per loro, se dovessero accettare di tornare sui propri passi, ci sarebbe anche un posto nella nuova Giunta.

Ma se da Costa un piccolo spiraglio pare essere arrivato (ha chiesto la revoca totale dell’attuale Giunta e la formazione di una squadra dove tutti possano dare il proprio contributo), per ora, Capraro sembra non volersi sbilanciare.

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