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Tirrito: “Zingaretti chiude i centri commerciali!? Una discriminazione che non risolve l’emergenza Covid ma affossa l’economia”

5 dicembre 2020 | 14:20
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Tirrito: “Zingaretti chiude i centri commerciali!? Una discriminazione che non risolve l’emergenza Covid ma affossa l’economia”

“Abbiamo il dovere di consentire a tutti commercianti di potere lavorare dignitosamente e senza sperequazioni”.

Roma – “Trovo assurdo che in un momento pre-natalizio, con i dati della regione Lazio classificata ‘gialla’ e con l’assoluta necessità di muovere l’economia, vista anche la capacità già dimostrata del popolo laziale nel rispettare le norme, si rinnovi l’ordinanza di chiusura dei centri commerciali, dando un ulteriore colpo di mannaia all’economia locale e ai posti di lavoro che crea”. Lo afferma una nota a firma di Maricetta Tirrito, Presidente del Laboratorio Una Donna.

“Non dimentichiamo . prosegue Tirrito – le spese di sanificazione che soprattutto i centri commerciali hanno messo in atto con l’obiettivo di rendere sicuri i luoghi frequentati dai cittadini. Esiste per di più la possibilità di chiedere un controllo ancora maggiore in tutti i centri commerciali (ormai ogni centro dispone di una vigilanza interna) per contingentare gli ingressi, dando magari una tempistica di permanenza, o un ‘counter’ per definire la possibilità di accesso nei centri commerciali.

La soluzione non può essere sempre quella di ‘non fare’, penalizzando un’intera filiera di lavoro. Abbiamo bisogno di riappropriarci della nostra libertà, anche quella di fare un semplice acquisto, soprattutto nel periodo natalizio; e abbiamo il dovere di consentire a tutti commercianti di potere lavorare dignitosamente e senza sperequazioni.

All’esterno dei centri commerciali, infatti, altre tipologie di negozi continuano a lavorare; in sostanza sono penalizzati sono coloro che si trovano all’interno di un centro commerciale. Un modo strabico di concepire l’economia e miope di concepire la sicurezza. La Regione e il Governo cerchino di vedere meglio quali sono le reali esigenze del Paese.

Auspico – conclude Tirrito – una regolamentazione del settore, che vada da un orario di permanenza fissato, all’ingresso contingentato, all’allungamento dell’orario. Dicerto la soluzione non è quella di un’ordinanza di chiusura”.