La Decisione

Buoni spesa, dalla Regione arrivano oltre due milioni di euro per il litorale laziale

7 dicembre 2020 | 15:59
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Buoni spesa, dalla Regione arrivano oltre due milioni di euro per il litorale laziale

Saranno poi i Comuni a decidere se usare card prepagate o caricamenti su tessera sanitaria, l’acquisto di pacchi di generi alimentari o altro

Roma – “L’evolversi di questa seconda ondata, per fortuna con dati incoraggianti soprattutto nel Lazio, una delle pochissime regioni gialle in Italia, e gli strumenti messi in campo per contenerla, hanno avuto un forte impatto sulle famiglie”. A parlare è la consigliera regionale del Partito Democratico Michela Califano.

“Enti locali e associazioni – spiega Califano – stanno facendo un lavoro straordinario per sostenere le persone più in difficoltà. E proprio l’incidenza delle misure necessarie per garantire la salute delle persone rischiano di far implodere, oltre al sistema produttivo, le attività cosiddette ‘solidali’, che hanno più difficoltà a operare sul mercato. Ecco perché in Consiglio regionale abbiamo spinto per rifinanziare il fondo straordinario, già predisposto a marzo, destinato all’acquisto di beni di prima necessità e medicinali, pensato per persone già in fragilità e per chi, a causa dell’epidemia, ha la necessità e l’urgenza immediata di interventi da parte delle istituzioni e un’azione indiretta di sostegno alle attività economiche”.

Uno sforzo importante – continua – è stato fatto per i comuni del litorale, con un fondo di 2.1 milioni di euro che verranno ripartiti ai territori in base al numero degli abitanti: 570mila euro andranno al X Municipio di Roma, 270mila a Fiumicino, 200mila ad Anzio. E ancora: 170mila per Civitavecchia e Nettuno, 215mila per Pomezia, 140 per Ladispoli, 130mila per Cerveteri, 170mila per Ardea e 65mila euro per Santa Marinella. Saranno poi i Comuni a decidere se usare card prepagate o caricamenti su tessera sanitaria, l’acquisto di pacchi di generi alimentari e spese per medicinali da spendere, oltre che sui normali canali di distribuzione, anche presso fattorie sociali, imprese agricole sociali e empori solidali”, conclude Califano.

(Il Faro online)