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Cronaca Locale
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ViviAmo Fiumicino: “Mes, il Governo non decida sulla sanità alle spalle delle Regioni”

7 dicembre 2020 | 06:30
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ViviAmo Fiumicino: “Mes, il Governo non decida sulla sanità alle spalle delle Regioni”

“Ogni Regione, di concerto con le realtà territoriali rappresentate dai Comuni e dalle Asl, ha un’occasione di stilare un vero e proprio piano Marshall, da un punto di vista sanitario”.

Fiumicino – “Da alcuni giorni, nel nostro Paese, tiene banco la questione relativa alla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), che ricordiamo è un’organizzazione intergovernativa con sede a Lussemburgo, nata nel 2011 come “Fondo salva Stati” permanente dei Paesi membri dell’Ue, che necessitino di un sostegno per incombenti ed improvvise crisi finanziarie e che ha sostituito due precedenti programmi di finanziamento temporanei, che furono impiegati peraltro a sostegno di Irlanda e Portogallo”.

Così in un comunicato stampa ViviAmo Fiumicino, che prosegue: “Da ricordare, che fu proprio l’Italia infatti, a volere fortemente la creazione di questo istituto di finanziamento permanente, in virtù del suo elevato debito pubblico, che fungesse da paracadute nel caso in cui, in un dato momento storico, il ripagamento del proprio debito, fosse risultato non più sostenibile e da precisare tra le altre cose, che in base al capitale versato per la costituzione del suddetto meccanismo europeo, il nostro Paese avendo versato la quota maggiore dietro a Germania e Francia, detiene il diritto di veto al Consiglio dei Paesi membri, sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

Il prossimo 9 Dicembre, è previsto in Parlamento il voto sul Mes, che tanto sta mettendo in crisi la maggioranza, ma precisiamo, che non si tratta un voto sull’accettazione o meno appunto, dei fondi messi a disposizione del Mes, che andrebbero a finanziare esclusivamente le spese per la sanità, bensì sulla sua riforma, che peraltro fu negoziata dal governo Conte 1, la cui bozza però, venne in seguito bloccata a Dicembre 2019 dal governo Conte 2, per contrasti intestini e alle posizioni agli antipodi dei partiti di maggioranza, su questo strumento.

Tale riforma – prosegue il comunicato di ViviAmo Fiumicino – prevede in particolare due punti molto importanti, uno riguardante il salvataggio delle banche dei Paesi membri, ovvero tramite la costituzione di un fondo di accantonamento di contributi delle banche europee, da utilizzare a sostegno laddove necessario, di quelle banche di interesse per l’intera Ue, conosciuto come ‘backstop’ o ‘garanzia di ultima istanza’, al Fondo di risoluzione comune delle banche.

L’altro punto di rilevante importanza, riguarda il salvataggio dei Paesi membri, ovvero mediante una ristrutturazione del debito del Paese in difficoltà finanziaria, che non sia automatica, bensì il risultato di un’attenta analisi della sostenibilità del debito stesso, legata appunto alla capacità futura del Paese a ripagarlo.

Visto il livello raggiunto dal nostro debito pubblico, uno strumento europeo di finanziamento, che funga da arbitro pubblico, come il Mes appunto, eviterebbe che i mercati lo possano giudicare insostenibile e di conseguenza, costringerebbero il nostro Paese a ristrutturarlo in maniera disordinata e traumatica. Al di là di queste considerazioni, in questa sede, non vogliamo giudicare se sia giusto o meno da parte dell’Italia, accettare le risorse offerte da questo strumento europeo di finanziamento, bensì vogliamo sottolineare, che gli “attori” preposti a decidere sulla sua opportunità di impiego, non debbano essere solo il Governo e il Parlamento, ma anche altre realtà, rappresentate da Regioni ed enti locali, coadiuvati altresì da una task force di esperti e di eminenti personalità del mondo economico-finanziario, che possa sortire un autorevole parere tecnico in merito.

Tali risorse infatti, andranno a finanziare esclusivamente le spese a sostegno della nostra sanità, per un totale di 37 miliardi di euro e crediamo che il Governo, non possa fare a meno di interpellare le Regioni, appurato che in virtù della riforma del Titolo V della Costituzione, molti poteri sono stati trasferiti dallo Stato centrale alle Regioni, tra i quali appunto la sanità, dando attuazione così, all’articolo 5 della suddetta Legge suprema, che riconosce le autonomie locali, come enti preesistenti alla formazione della Repubblica, conferendo loro di fatto, maggiori poteri.

Visti i drammatici mesi di questo 2020, che l’Italia, come del resto tutto il Mondo ha affrontato a causa della pandemia dovuta al covid-19, e che tuttora sta affrontando, con situazioni di criticità e di emergenza al limite, abbiamo purtroppo constatato che col Dpcm del 03 Novembre, alcune Regioni come la Valle d’Aosta ed in particolare la Calabria, sono state dichiarate zone rosse, non per l’elevato numero di contagi, bensì per la carenza di strutture sanitarie, adeguate ad arginare eventuali impennate di nuovi casi.

Un Paese civile, che si colloca come ottava potenza economica mondiale, in virtù delle condizioni sanitarie al limite del collasso, che si sono registrate nei mesi precedenti e che in parte sono anche il risultato di anni di tagli alla sanità e alla ricerca, non può permettersi di avere ancora carenze di strutture, di reparti, di personale, di macchinari e di equipaggiamenti vari, come purtroppo è impietosamente emerso in molte città italiane.

Ogni Regione, di concerto con le realtà territoriali rappresentate dai Comuni e dalle Asl, ha un’occasione di stilare un vero e proprio piano Marshall, da un punto di vista sanitario, per poter dar luogo ad un generale riordino e potenziamento del settore e ad una capillare copertura di tutti i territori. Riteniamo quindi, che sia fondamentale un confronto tra Governo e Regioni, con la convocazione urgente di una conferenza Stato-Regioni, nella quale i vari governatori possano presentare un loro piano di interventi e di investimenti, tale da far propendere il Governo, se ricorressero i presupposti, a presentare in Parlamento, la formale richiesta di accesso al Mes.

Siamo del parere, che non si possa rifiutare a priori, un’opportunità di portata storica per il nostro Paese, solo per le linee dettate dai partiti o dagli schieramenti di appartenenza o dai programmi e promesse fatte in sede di campagne elettorali, per non correre il rischio di subire un crollo di consensi. A questo punto, occorre andare oltre il mero tornaconto elettorale e valutare quale sia la soluzione migliore per tutti i cittadini, per il presente e soprattutto per il futuro. Crediamo pertanto, che una decisione così importante per la nostra Nazione, possa e debba essere condivisa a più livelli amministrativi, sia perché lo prevede la Costituzione, ma anche e soprattutto perché investe un diritto fondamentale, come la salute pubblica, le cui eventuali sorti, non possono essere decise solo centralmente, prescindendo da pareri più vicini ai bisogni reali locali.

Come comitato spontaneo – conclude il comunicato di ViviAmo Fiumicino –  abbiamo rivolto un invito al Presidente Mario Baccini, al quale rivolgiamo un saluto e un ringraziamento per la sua puntuale attenzione ai bisogni e alle priorità del nostro territorio, di farsi portavoce di questa, che in realtà è una speranza, che potrebbe investire anche la nostra realtà locale, con la realizzazione di una tanto necessaria struttura sanitaria, adeguata alle caratteristiche del nostro Comune, e provvederà lui stesso a farla veicolare in Regione, dove verrà presentata mediante strumenti adeguati”.

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