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Strada argine di Fiumicino, il mistero dei Ctu che “spariscono” video

Tre professionisti rinunciano all'incarico di valutare la funzionalità della strada argine a Fiumicino

Fiumicino – Diceva Ian Lancaster Fleming, scrittore e militare britannico, famoso per aver creato il personaggio dell’agente 007: “Una volta è un caso, due volte una coincidenza, tre volte è un’azione del nemico”.

Un detto che potrebbe calzare a pennello per l’annosa questione della strada argine di Fiumicino, l’opera utile – in teoria – a deperimetrare l’intera Isola Sacra eliminando il vincolo di esondazione, classificato a rischio R4 (rischio di morte), e che conseguentemente blocca qualunque attività edilizia in zona (tranne alcuni casi, ma è un’altra storia, troppo lunga da spiegare qui…)

Il Comitato Spontaneo Isola Sacra, stanco di aspettare un atto amministrativo che non arriva mai, e con l’obiettivo di citare in giudizio i responsabili dei ritardi che da troppi anni bloccano il comparto edilizio del territorio, ha “chiamato” davanti a un giudice la Regione Lazio per un accertamento tecnico preventivo (in gergo tecnico Atp), che in teoria si sarebbe dovuto concludere il 28 dicembre 2020. Ma…

Il problema nasce dal fatto che sia il primo Ctu (Consulente tecnico d’ufficio), sia il secondo chiamato a sostituire il primo rinunciatario, sia il terzo chiamato a sostituire il secondo (anch’esso rinunciatario) non hanno mai preso l’incarico di redigere questo atto.

La domanda alla quale avrebbero dovuto rispondere, in buona sostanza, è semplice: “la strada argine, funziona?”. Perché se la risposta è positiva, non si capisce perché si tiene bloccato un intero comparto, con gravissimi danni economici per decine di famiglie; se la risposta fosse negativa, allora vorrebbe dire che da anni e anni circa trentamila persone sono a rischio di morte (il famoso R4), con tanti saluti al concetto di urgenza.

L’Atp è un atto in cui si chiede al tribunale di avere contezza se le proprie ragioni siano fondate, e poi eventualmente si scende nel merito. E’ (o meglio, dovrebbe essere) un’operazione da fare in urgenza, per sapere tutto ciò che è necessario prima di intentare una causa civile.

Se fosse un romanzo potremmo parlare di carte negate, se fosse un giallo potremmo immaginare che quelle carte non esistono proprio, se fosse un poliziesco potremmo parlare di strategie processuali.

Ma siamo nella realtà, e ci dobbiamo limitare ai fatti. E ci dicono che, a pochi giorni dalla scadenza, siamo ancora con i faldoni ben chiusi, e che 3 professionisti hanno deciso – nel tempo e con motivazioni diverse – di non mettere le mani in una situazione che definire complicata è un eufemismo.

Una “fuga” che non potrà durare all’infinito, al netto dell’emergenza Covid e delle lentezze del sistema giudiziario italiano (nello specifico il Tribunale di Civitavecchia). Per adesso restano i dubbi sulla vicenda dell’Atp, nonché la beffa dei soldi chiesti al Comitato per contributo unificato e marche da bollo (cioè, intanto paga le tasse per intentare un0azione legale, prima o poi qualcuno risponderà…
E resta, ovviamente, la solita domanda, ancora inevasa: ma quell’argine, funziona?