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Formia, chiuso il reparto di Ortopedia per sanificazione: la Villa scrive a Casati

10 dicembre 2020 | 11:19
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Formia, chiuso il reparto di Ortopedia per sanificazione: la Villa scrive a Casati

La lettera del sindaco per sensibilizzare il direttore dell’Asl sulla situazione esistente nell’ospedale

Formia – Il sindaco dimissionario di Formia, Paola Villa, scrive al direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Latina, Giorgio Casati.

“La notizia di ieri che il reparto Ortopedia del Dono Svizzero di Formia è stato chiuso – scrive la Villa – per essere sanificato. I pazienti portati in Chirurgia dove sono curati ed assistiti dal personale sanitario. Ormai l’intero Ospedale e tutto il personale medico, infermieristico, sanitario è in affanno. Tanti i contagiati tra loro, molti in quarantena, pochi coloro i quali attraverso turni massacranti devono coprire i ‘buchi’, tutto legato ad un ‘ eccessivo senso del dovere’.

Ieri le ho inviato l’ennesima nota, ennesima richiesta di attenzione, ma non ci sono risposte o meglio le risposte ci sono, ma sono di circostanza e non certo circostanziate. Abbiamo da oltre un mese, era il 7 novembre, evidenziato che i percorsi fatti per i pazienti Covid si uniscono, promiscuamente con quelli per pazienti non Covid.

Dopo una ventina di giorni dai nostri richiami ed appelli, sono arrivati i moduli della Protezione Civile, il percorso di ingresso al reparto Covid della medicina d’Urgenza è stato creato.

La domanda però rimane: il percorso che porta a Radiologia, attraversato dai carrelli della mensa, è percorso da tutti i pazienti, Covid o non Covid? Questo percorso è promiscuo? Basterebbe aver visitato il nostro Dono Svizzero per rispondere. Ma neanche quello si è avuto la briga di fare. Che l’Ospedale di Formia rappresentasse il presidio più importante del sud pontino, pertanto che dovesse essere protetto e salvaguardato, che dovesse essere potenziato e dotato di maggiori strumentazioni era un obbligo fare e riconoscere.

Ora non ci resta che ringraziare e sostenere senza sosta tutto il personale sanitario, perché veramente stanno lottando in una trincea senza contraerea.

Egregio direttore il mio incarico da sindaco il 20 di questo mese probabilmente finirà, ma fino ad allora sarà mio preciso dovere dare voce a chi tra tutti quei camici bianchi non è consentito parlare, non è consentito essere ascoltato, non è consentito dissentire apertamente. La mia voce sarà a loro disposizione fino alla fine, perché in quella trincea ci sono loro e non altri”.

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