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Latina, Simeone: “Bimbi senza tampone non posso riabbracciare i genitori”

10 dicembre 2020 | 13:55
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Latina, Simeone: “Bimbi senza tampone non posso riabbracciare i genitori”

Il consigliere regionale evidenzia la storia di una famiglia pontina

Latina – “Una storia che non vorremmo mai raccontare perché evidenzia le carenze, ormai strutturali, esistenti nell’assistenza territoriale nella provincia di Latina”.

Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.

“In queste ore, infatti – continua Simeone -, ho avuto modo di venire a conoscenza della incresciosa situazione in cui Daniele (il nome è di fantasia a tutela della privacy) e la sua famiglia sono costretti a vivere da quindici giorni nel tentativo di effettuare i tamponi a domicilio.

Daniele e sua moglie sono risultati positivi al Coronavirus, rispettivamente, il 27 e il 25 novembre scorso. Hanno due bimbi di 14 ed 11 anni che necessitano di un tampone domiciliare per il quale si devono attendere, come previsto dai protocolli vigenti, 10 giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo.

Sin qui sembrava essere tutto come da regola tanto che la famiglia è stata contattata dal dipartimento di prevenzione della Asl di Latina che ha comunicato di aver fissato l’appuntamento per effettuare i tamponi ad entrambi i bambini il 7 dicembre.

Ad oggi però nessuno si è presentato a casa per fare i tamponi e Daniele non riesce a mettersi in contatto con il dipartimento della Asl per avere risposte sul mancato rispetto dell’appuntamento preso.

Per dare voce ad una famiglia, che purtroppo come molte altre sta subendo sulle proprie spalle i disagi legati alla disorganizzazione dei servizi territoriali e alla distanza tra prestazioni e cittadini, ho inviato – spiega ancora il consigliere regionale – una nota al direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati e per conoscenza al presidente Zingaretti, all’assessore alla sanità regionale D’Amato e al direttore della direzione regionale salute, Renato Botti, per chiedere con rapidità ed urgenza di verificare quanto accaduto e procedere ad effettuare i tamponi molecolari a domicilio ai bambini al fine di consentire il ricongiungimento di una famiglia che da due settimane è divisa non solo a causa del Covid 19 ma soprattutto dell’incapacità della Asl di fare quello a cui è chiamata: dare risposte”.

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