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Riforma dello sport, Malagò: “Le diplomazie al lavoro per risolvere. Le Olimpiadi si faranno e segneranno la ripartenza”

14 dicembre 2020 | 12:00
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Riforma dello sport, Malagò: “Le diplomazie al lavoro per risolvere. Le Olimpiadi si faranno e segneranno la ripartenza”

Il Presidente del Coni commenta uno dei momenti più neri dello sport, italiano e internazionale. L’autonomia è il punto sensibile di discussione

Roma – Il nodo della riforma dello sport è cruciale. Si delinea preoccupante e immediato da risolvere, sulla base dei rapporti politici tra lo sport italiano e il Governo. Il Comitato Olimpico Internazionale analizzerà la situazione italiana nei prossimi incontri dell’Esecutivo. Sul piatto ci sono le autonomie messe a rischio dalla politica, sia in Italia che in Sud Africa.

La nuova legge approvata dal Governo sembra togliere al Coni il suo potere decisionale sulla gestione dell’interno mondo sportivo. Il Ministro dello Sport ha ribadito più volte che non è così e che nella lettera inviata a Thomas Bach, tranquillizza il Cio sulle innovazioni inserite nella legge sportiva.

Intanto la preoccupazione da parte del Coni è marcata. Ed è tornato a parlarne Giovanni Malagò. In occasione della presentazione di sponsorship tra Esselunga e l’Italia Team a Tokyo, il Presidente del Coni ha sottolineato: “La situazione é sospesa. Le diplomazie stanno lavorando per trovare una soluzione che è indispensabile per tutto il Paese, il Governo, il Comitato Olimpico, la politica e lo sport”. I timori sono tanti da parte del Coni. La gestione, le Olimpiadi del 2026, l’Italia Team con o senza inno nazionale e tricolore a Tokyo. Intanto Malagò lancia una speranza verso il 2021: “I Giochi si faranno e tutti ci auguriamo che siano lo spartiacque tra quello che c’era prima e quello che ci sarà dopo. È l’unico evento globale del pianeta, con 206 Paesi coinvolti e consentirà di affermare che il mondo riparte. Magari con le mascherine, magari acciaccato e con il distanziamento, ma si riparte. I nostri atleti qualificati al momento sono 208 ma contiamo di arrivare a oltre 300”.

(Il Faro online)

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