La Lettera

L’Unione Inquilini di Fiumicino scrive al Prefetto: “Convocare un tavolo sulla crisi abitativa”

17 dicembre 2020 | 17:35
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L’Unione Inquilini di Fiumicino scrive al Prefetto: “Convocare un tavolo sulla crisi abitativa”

“Nuovi segmenti sociali, che pur con difficoltà, riuscivano a sostenere le spese per il canone, oggi sono precipitati nel baratro della morosità”

Fiumicino – “L’Unione Inquilini di Fiumicino, tenuto conto della mancata proroga della sospensione degli sfratti e il conseguente riavvio delle azioni di rilascio a partire dal mese di gennaio 2021, segnala che la condizione abitativa nel comune di Fiumicino era molto difficile già prima dell’emergenza sanitaria”. Inizia così una lettera a firma di Emanuela Isopo, segretaria dell’Unione Inquilini di Fiumicino, e indirizzata al Prefetto di Roma e al sindaco Esterino Montino.

“Nel comune, infatti, abbiamo una lista inevasa di richieste di assegnazione di alloggi Erp a canone sociale di circa 580 famiglie, utilmente collocate nella graduatoria: un dato sottostimato, essendo numerose le famiglie che neanche fanno la domanda, essendo preclusa la possibilità di vedere riconosciuto il proprio diritto in tempi ragionevoli”, spiegano.

“Appare evidente come le conseguenze sociali legate alla pandemia abbiano ulteriormente acuito tale sofferenza. Nuovi segmenti sociali, che pur con difficoltà crescenti determinate dalla crisi economica, riuscivano a sostenere le spese per il canone, sono precipitati nel baratro della morosità. Le richieste di contributo affitto straordinario hanno visto una richiesta più che triplicata rispetto ai bandi ordinari, ed abbiamo assistito a ritardi clamorosi nella loro effettiva erogazione e laddove erogati con importi comunque totalmente inadeguati a rispondere agli effettivi bisogni”.

“Nella provincia di Roma nel solo 2019 abbiamo assistito a 2.124 nuove sentenze di sfratto, di queste 1.027 per morosità e 35 per finita locazione. Come è noto, attualmente l’esecuzione degli sfratti è sospesa fino al 31 dicembre, ma le informazioni che vengono dal Tribunale descrivono una situazione agghiacciante di ulteriori centinaia di sentenza emesse ogni settimana. Una vera catastrofe sociale incombe sulla città, come uno tsunami che si appresta a travolgere la coesione sociale, già oggi fortemente a rischio”.

“Ormai siamo alle soglie della scadenza del 31 dicembre e quella che sembrerebbe ormai una scelta definitiva, ovvero la volontà di non procedere a proroga degli sfratti da parte di Governo e Parlamento, dovrebbe far preoccupare le istituzioni locali per le conseguenze che ricadrebbero nel nostro comune. Per l’Unione Inquilini è preoccupante che, in una situazione di emergenza sanitaria conclamata purtroppo persistente, si possa procedere in interventi di sfratto di famiglie, senza garantire loro il passaggio da casa a casa, tenuto conto che le azioni di rilascio riguarderanno anche negozi commerciali e artigianali nonché le azioni di rilascio dovute a esproprio per mancato pagamento di ratei di mutuo”.

“Segnaliamo come, altresì, le esecuzioni di rilascio potrebbero mettere a rischio la salute delle famiglie e anche di coloro presenti quali ufficiali giudiziari, avvocati e forza pubblica. Ricordiamo che c’è una diretta responsabilità delle Autorità di governo in indirizzo in merito alla tutela della salute pubblica, responsabilità oggi ancora più impegnativa ai fini di prevenire i contagi da pandemia”, proseguono dall’Unione Inquilini.

“Rivolgiamo, pertanto un pressante appello affinché le autorità in indirizzo intervengano sul governo nazionale per chiedere che venga varata una ulteriore proroga delle esecuzioni degli sfratti, almeno fino a giugno 2021. E’, inoltre, indispensabile accrescere notevolmente quanto già previsto nella Legge di Bilancio in merito agli stanziamenti per il contributo affitto e la morosità incolpevole. Differire l’esecuzione degli sfratti e accrescere gli stanziamenti a favore delle famiglie in difficoltà rappresentano due interventi necessari ma non sufficienti. Abbiamo oggi l’occasione storica di affrontare il nodo di fondo della sofferenza abitativa: la carenza di abitazione di edilizia residenziale pubblica a canone sociale”.

“E’ questo il motivo di fondo per cui chiediamo che il Recovery Plan che il Governo sta predisponendo e che il Parlamento sarà chiamato a discutere contenga, nei suoi progetti prioritari, quello di un piano casa di incremento degli alloggi Erp a canone sociale, attraverso la leva principale del riuso del patrimonio immobiliare oggi inutilizzato e spesso lasciato al degrado. La nostra proposta è quella di connettere i due piani: quello legato all’emergenza degli sfratti e del sostegno al reddito e quello legato a una risposta strutturale che incrementi in maniera forte l’offerta di alloggi a canone sociale”.

Chiediamo alle Autorità in indirizzo un intervento sul Governo e Parlamento affinché:

Chiediamo al Prefetto: la convocazione di un tavolo sulla crisi abitativa, con tutti i soggetti istituzionali, le associazioni sindacali e sociali al fine di un coordinamento attivo per prevenire eventuali esecuzioni di sfratti senza passaggio da casa a casa e attuare tutte le misure agevolative già in essere e quelle che saranno varate, a partire dalla Legge di Bilancio e dal Recovery Plan”.
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