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Dopo l’sos, arrivano i primi fondi per la Liburna di Fiumicino  

18 dicembre 2020 | 05:00
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Dopo l’sos, arrivano i primi fondi per la Liburna di Fiumicino  

Saifo: “Il primo contributo per l’acquisto di legname per rinnovare i ponteggi arriva da Aries Sistemi” 

Fiumicino – Dopo l’appello lanciato dal Comitato Promotore Saifo, attraverso l’Ansa, rivolto anche al mondo delle imprese, è arrivato un primo segnale concreto per salvare la realizzazione della “Liburna” a Fiumicino.

Un’azienda, la Aries Sistemi, che si occupa di sistemi integrati di controllo delle acque, ha sottoscritto un contributo economico per acquistare il primo legname per rinnovare i ponteggi, ormai deteriorati, della Liburna, passo preliminare per riprendere i lavori di costruzione del modello di antica nave da guerra romana, la cui riproduzione a grandezza naturale, di oltre 36 metri, era stata iniziata 18 anni fa da una storica famiglia di maestri d’ascia per poi bloccarsi, al 60 per cento di opera, da alcuni anni, per mancanza di fondi.

Rischia di andare in malora poichè le intemperie ne stanno lentamente indebolendo la struttura. “È il primo contributo privato – commenta Tania D’Ortenzio, del Comitato Promotore Sistema ArcheoAmbientale integrato Fiumicino-Ostia, che ha abbracciato la battaglia della Liburna e che a breve lancerà anche un crowdfunding internazionale – questo vuol dire che stiamo sulla strada giusta e che questo impegno darà i suoi frutti”.

“È solo il primo passo – aggiunge un’altra volontaria, Oriana Di Giandomenico -. Abbiamo la fondata speranza che alla sottoscrizione di questa generosa azienda ne seguano altre e che il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio, con l’approvazione dei propri bilanci a fine mese, permettano la ripresa dei lavori e la copertura di questa opera unica nel suo genere”.

Il Comitato ha depositato presso il Comune di Fiumicino un progetto elaborato in collaborazione con la Fondazione Catalano e Assonautica. Definisce i costi per concluderla, ma soprattutto ipotizza il ruolo del Comune nel sistemare l’area di Cantiere e nel riavviare i lavori e quello della Regione nel finanziare all’amministrazione comunale il costo di una copertura dell’opera. L’idea conclusiva è sistemare la nave accanto al Museo delle Navi Romane per farne un museo didattico scientifico e una accattivante attrazione che crei lavoro.

Fonte Ansa