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Decreto Natale, autocertificazione necessaria anche per andare a messa

19 dicembre 2020 | 01:30
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Decreto Natale, autocertificazione necessaria anche per andare a messa

Per partecipare alle celebrazioni che si svolgeranno dal 24 al 27 dicembre e dal 31 al 1 gennaio (e anche per l’Epifania) sarà necessario munirsi di di autocertificazione

Roma – Il nuovo Decreto Natale varato dal Consiglio dei Ministri e presentato dal premier Conte (leggi qui) stabilisce che tutta la Penisola sia zona rossa nei giorni festivi e prefestivi che vanno dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Diverse le deroghe concesse “per mantenere la socialità”, come ha detto Conte: si avrà la possibilità di visitare parenti e amici, seppur in numero limitato, ma per uscire fuori di casa sarà necessario munirsi di autocertificazione (leggi qui).

Il modulo sarà necessario compilarlo e portarlo con sé anche per recarsi in chiesa o nei luoghi di culto che proprio nei giorni festivi resteranno aperti – garantendo così la celebrazione dei tradizionali riti di questo periodo – fino alle 22. La messa della notte di Natale, come stabilito dalla Cei, sarà anticipata a discrezione della parrocchie, a un orario compatibile con il coprifuoco (leggi qui). Anche Papa Francesco ha anticipato la celebrazione dalle 21.30 alle 19.30 (leggi qui).

Clicca qui per scaricare il modulo dell’autocertificazione

Anche per partecipare al Te Deum del 31 dicembre o alla celebrazione della solennità di Maria Madre di Dio del 1 gennaio sarà necessario avere con sé l’autocertificazione. Il modulo dovrà essere compilato anche quando si andrà in chiesa per le celebrazioni di Santo Stefano (26 dicembre), della Sacra Famiglia (27 dicembre) e dell’Epifania (5 e 6 gennaio). 

La nota della Cei

Di seguito riportiamo la nota della Conferenza Episcopale Italiana a seguito del Decreto-Legge del 18 dicembre 2020, a firma del Direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, Vincenzo Corrado:

Il Decreto-Legge n. 172, contenente ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19, introduce – come ormai noto – alcune limitazioni agli spostamenti durante il periodo natalizio, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio 2021 si applicano le misure previste per le cosiddette “zone rosse”, elencate all’art. 3 del DPCM dello scorso 3 dicembre. Nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021 si applicano, invece, le misure previste per le cosiddette “zone arancioni”, elencate all’art. 2 del DPCM dello scorso 3 dicembre.

Nella situazione disegnata dal Decreto-Legge non ci sono cambiamenti circa la visita ai luoghi di culto e le celebrazioni: entrambe sono sempre permesse, in condizioni di sicurezza e nella piena osservanza delle norme.

La Segreteria Generale della CEI ricorda quanto indicato dal Consiglio Episcopale Permanente nel comunicato finale della sessione straordinaria del 1° dicembre: “Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno. Per la Messa nella notte sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto ‘coprifuoco’”, cioè entro le 22.

Durante i giorni di “zona rossa” si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione per velocizzare le eventuali operazioni di controllo. La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini”.

Durante i giorni di “zona arancione” i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione. Se esso ha una popolazione non superiore a 5.000 abitanti è possibile recarsi in chiese situate in altri Comuni che non siano capoluoghi di provincia e distanti non oltre i 30 km.

I Vescovi esortano, soprattutto in queste giornate, a non dimenticare e ad accompagnare tutte le persone, che comunicano le loro fatiche, le loro speranze, chiedendo preghiere e aiuti materiali e spirituali. “Nel silenzio delle tante ferite che incidono profondamente sul corpo, nell’anima e nello spirito, sappiamo per fede che sta per fare capolino la voce dell’angelo, che porterà la notizia attesa da sempre: ‘Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore’”.

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