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Formia, la Lega tuona contro la Villa: “Il suo è un tirare a campare che mortifica la città”

21 dicembre 2020 | 20:50
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Formia, la Lega tuona contro la Villa: “Il suo è un tirare a campare che mortifica la città”

La Lega Formia: “La Villa ha sceneggiato delle consultazioni senza avere una maggioranza e ha ritirato le dimissioni pur di restare attaccata alla sedia da sindaco”

Formia – Come era prevedibile, alla notizia che il sindaco di Formia, Paola Villa, abbia ritirato le proprie dimissioni(leggi qui), azzerando la Giunta e aprendosi a nuove alleanze, il malumore si è diffuso tra i banchi della minoranza.

In particolare, a tuonare contro il Primo cittadino sono i consiglieri della Lega, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli. “Siamo- affermano – sempre più basiti e delusi del comportamento politico del Sindaco, che ha effettuato un primo giro di consultazioni con noi forze responsabili di minoranza e ne sta promuovendo un secondo senza avanzare alcuna proposta politicamente valida che permetta alla città di superare l’impasse in cui è finito ulteriormente il comune dopo le sue dimissioni (puntualmente revocate).”

I leghisti sono preoccupati. E le ragioni sono tante. “Nel messaggio video del 30 novembre, dopo il mancato svolgimento del consiglio comunale sull’approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio, la Villa ha detto chiaramente che il suo progetto (per il quale ha guadagnato la fiducia dei cittadini nel 2018) è abbondantemente terminato. Non solo.  Ha sceneggiato delle consultazioni senza avere una maggioranza politica e ha ritirato le dimissioni pur di restare attaccata alla sua sedia di Sindaco.”

I dubbi dei leghisti

Di Rocco e Riccardelli sono dubbiosi: come pensa di gestire una città senza una maggioranza? “È questo – si chiedono – il suo senso delle istituzioni tanto proclamato in un recente passato e che ora sa tanto di presa in giro?”

E ancora: dalla Lega si chiedono quale sia il nuovo progetto politico che ha spinto la Villa a restare in Municipio, nonostante, solo qualche settimana fa, lei stessa dichiarava “terminato” il progetto con cui era stata eletta.

La città ha il diritto di sapere quale gruppo consiliare o singolo consigliere intende continuare a portare la città nel peggior isolamento politico, istituzionale, amministrativo ed economico della nostra storia. La città – tuonano Di Rocco e Riccardelli – ha il diritto di sapere quale “scambio” intende mercificare il Sindaco in cambio di un voto o di una assenza.”

La questione Covid

 Non solo sul versante strettamente politico. I leghisti intervengono anche su quella che ritengono una “scusa” usata dal Sindaco per non ammettere le proprie colpe e rendere effettive le proprie dimissioni: la situazione Covid in città e la paura del Commissariamento.

“Una cosa chiediamo al Sindaco: di risparmiarci la solfa dello spauracchio del commissario perché ci sono da gestire i soldi dell’emergenza.Se non ha più una maggioranza, e questa è una sua precisa responsabilità politica, è proprio perché ha fallito su questo, altrimenti la delibera sugli equilibri di bilancio, che comprende il fondo Covid, sarebbe già stata votata senza la diffida del prefetto!

Si preoccupa dell’emergenza Covid? Non ci sembra che questa emergenza sanitaria, ma anche economica e sociale, fosse una priorità di quest’amministrazione quando si è trattato di sperperare un Fondo emergenziale di ben 600.000 € (che sarebbe dovuto servire per aiutare famiglie meno abbienti e attività economiche in difficoltà), utilizzandolo per finanziare presunte operazioni di marketing territoriale (ben 50.000€), improbabili rassegne cinematografiche serali seguite soltanto da una stretta cerchia di amici (tra l’altro prevedibilmente sospesa, su nostra denuncia, per questioni sanitarie) e associazioni amiche per un ciak…

Se è questo che il Sindaco di Formia intende per gestire l’emergenza ben venga il Commissario prefettizio e la parola torni ai cittadini. La storia della nostra città – concludono i leghisti – merita più rispetto. Come meritano più rispetto i nostri studenti, ancora in attesa dei banchi monoposto.”

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