Maxi sequestro di luci natalizie irregolari: la Finanza di Roma denuncia 4 persone

22 dicembre 2020 | 08:46
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Maxi sequestro di luci natalizie irregolari: la Finanza di Roma denuncia 4 persone

I reati contestati sono frode in commercio, ricettazione e commercio non autorizzato di armi

Roma – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato oltre 2 milioni di luci natalizie non conformi alla normativa comunitaria e nazionale, nonché 56 “storditori” elettrici posti in vendita abusivamente.

Gli articoli erano stoccati in tre punti vendita gestiti da altrettante società riconducibili a soggetti di nazionalità cinese, individuati dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego nell’ambito di un piano di controlli eseguiti in vista delle prossime festività natalizie.

Nel primo esercizio, ubicato a via di Tor Cervara, sono stati rinvenuti circa 480mila articoli – tra addobbi, decorazioni a tema, personaggi del presepe e strenne – privi della certificazione inerente alla marcatura CE, mentre in via Casilina sono state scovate oltre 181mila luci natalizie, anch’esse prive di certificazione, oltre a 56 torce trasformabili in dispositivi elettrici idonei all’offesa delle persone, per la cui vendita è necessaria la licenza rilasciata dall’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Circa un milione e mezzo di luminarie, suscettibili di mettere a repentaglio l’incolumità degli acquirenti per il rischio di incendi nelle abitazioni, è stato scovato a via della Cisternola, in una rivendita di materiale elettrico, articoli di cartoleria e prodotti per la casa.

Quattro persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Roma per i reati di frode in commercio, ricettazione e commercio non autorizzato di armi, nonché segnalate alla locale Camera di Commercio per la mancanza di informazioni e istruzioni in lingua italiana sulla sicurezza.

Sono in corso approfondimenti per risalire alle fonti di approvvigionamento della merce.

L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo messo in atto dalla Guardia di Finanza di Roma a salvaguardia dell’economia legale e della sicurezza dei cittadini.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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