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A Formia una targa in marmo per ricordare la Dogana delle Due Sicilie

27 dicembre 2020 | 06:20
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A Formia una targa in marmo per ricordare la Dogana delle Due Sicilie

L’evento è stato fortemente voluto per dare un segnale di speranza e per dire che la cultura e lo studio non si fermano neanche al tempo della pandemia

Formia – E’ stata scoperta la prima della serie di targhe per il progetto “Storie su Pietra”. Promosso dalle associazioni Terraurunca, Webprogens e Centro Studi Formia, il progetto si propone di “fissare Storie su Pietra per tentare di non smarrirle”.

“Una serie di targhe in marmo – spiega il Presidente di Webprogens Alberto Simione -, per fissare nella memoria collettiva luoghi, personaggi o storie il cui ricordo è stato smarrito dalla comunità cittadina“.

Emozionato il presidente del Centro Studi Aldo Treglia sottolinea: “La prima targa è stata infatti scoperta sull’omonimo Palazzo Treglia in Via Abate Tosti”.

Il Presidente di Terraurunca, Daniele Iadicicco, racconta che “la targa oltre al possidente Pasquale Treglia, che al tempo era proprietario dello stabile, ricorda li la presenza dell’ultimo casello daziario di Formia e nella stessa Via Abate Tosti pure della scomparsa Dogana Indipendente delle Due Sicilie, di fatto l’ingresso commerciale e doganale del Regno di Napoli. Il sistema daziario e gabellare , da sempre previsto a Formia, era molto complesso ed articolato tanto da avere diversi sedi in città. Nel 600 nella Porta degli Spagnuoli, nel 700 sia a Mola che a Castellone ( per i dazi sul vino) ed infine anche nelle odierne frazioni ( allora Comuni autonomi) di Maranola e Castellonorato”.

L’evento si è svolto grazie al solo contributo delle associazioni che hanno autofinanziato la targa. E’ stato inoltre distribuito, sempre gratuitamente, un opuscolo con la storia di questi dimenticati luoghi.

Un appuntamento fortemente voluto, nonostante il momento delicato, per dare un segnale forte di speranza e per dire che la cultura e lo studio non si fermano neanche al tempo della pandemia. A lavoro già per la prossima targa sperando stavolta senza le limitazioni imposte dal Coronavirus.

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