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Covid-19, in Italia torna a salire il tasso di positività: nuova stretta dopo le feste?

2 gennaio 2021 | 11:14
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Covid-19, in Italia torna a salire il tasso di positività: nuova stretta dopo le feste?

Pregliasco: “Non c’è un manuale per il lockdown e bisogna procedere per tentativi, ma sarebbe bene che dopo il 7 tutte le regioni aderissero a regole più rigorose”

Roma – Continua a salire il tasso di positività che, in base ai dati di ieri, si attesta al 14,1% rispetto al 12,6% del giorno prima. Secondo il bollettino del ministero della Salute, sono 22.211 i nuovi casi di coronavirus registrati su 157.524 i tamponi effettuati. Le vittime sono invece 462. Dati che preoccupano gli esperti in vista del 7 gennaio, data in cui riapriranno le scuole e l’Italia tornerà al sistema diversificato tra zona rossa, arancione e gialla.

La suddivisione delle regioni arriverà in base ai dati che nei prossimi giorni saranno forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale e valutati dal governo, fino al varo delle ordinanze. L’ultimo report dell’Iss ha evidenziato la risalita dell’indice Rt a 0.93. “In particolare – analizza il documento – 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio ‘non valutabile’ -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati”.

Le Regioni Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2 nell’epidemia di coronavirus in Italia. Questo desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività come descritto nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’ trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, come rimarcano gli esperti nel monitoraggio della cabina di regia dell’Iss-ministero della Salute, per il periodo di riferimento 22-27 dicembre.

Pregliasco: “Basta concessioni, zona rossa anche dopo il 6 gennaio”

“I numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata di Covid. Che speriamo non sia un’ondona”. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università statale di Milano, dalle pagine della Stampa rompe la sua consueta moderazione per mettere in guardia dai pericoli che le feste sembrano aver fatto dimenticare. “Gli ultimi dati dimostrano la stanchezza del lockdown. Grazie all’impegno di tutti nei mesi scorsi sono stati raggiunti risultati importanti, ma ora la curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure. Inoltre, la diffusione della variante inglese rende indispensabile velocizzare la campagna di vaccinazione”, afferma l’esperto, secondo il quale “durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino”.

Pregliasco spiega che “la vaccinazione non darà risultati a breve”, per questo sarebbe auspicabile continuare con la zona rossa “per diversi mesi, circa fino a fine 2021”. “Non c’è un manuale per il lockdown e bisogna procedere per tentativi, ma sarebbe bene che dopo il 7 tutte le regioni aderissero a regole più rigorose”, dice.

Quanto alle scuole, “con l’attuale circolazione del virus sono pericolose sia per quello che vi succede dentro sia per il traffico che innescano, ma ha senso il tentativo di riaprirle parzialmente per valutare nel tempo gli effetti ed eventualmente ricalibrarsi. Anche perché la scuola ha pari dignità rispetto ai servizi essenziali e ai luoghi di lavoro, che fin qui si è cercato di privilegiare sacrificando invece svaghi e turismo”.

Il tasso di positività del 14,1%, significa “che le feste non hanno portato bene e che la situazione sta peggiorando. Dall’8 dicembre, nonostante le chiusure, gli italiani si sono frequentati troppo per cui ci aspetta un gennaio con una potenziale terza ondata. Che si spera non diventi un’ondona”, sostiene Pregliasco, che sul numero delle vittime spiega: “Scenderanno quando i contagi caleranno sotto 5mila, mentre ora sono oltre 22mila. Se non modifichiamo i nostri costumi ci attendono tanti altri morti”.